NIENTE LOCALI COMUNALI PER RIUNIONE: INSORGONO GLI INQUILINI DEGLI ALLOGGI DI LARGO MARTIRI VIA FANI
Gli inquilini e i proprietari delle ex case popolari di Largo Martiri di via Fani non possono più riunirsi in Municipio. Lo denuncia oggi Angelo Renda, di Sel, che diffonde la notizia del diniego espressa dall’Ufficio di Gabinetto a firma del sindaco Carmelo Pace.
Nella nota si legge: “Riscontro Vostra richiesta disponibilità Sala Convegni “Emanuela e Giovanni Ragusa”, acquisita al protocollo generale di questo Ente al n.17459 e dopo che lo scrivente si è raccordato con la locale Tenenza dei Carabinieri, si riferisce che, attualmente, viene ritenuto inopportuno concedere la Sala in parola”
“Si tratta di un ombroso, sospettoso e diffidente rifiuto – dice Renda – che ha fatto il giro della città alla ricerca di una plausibile e verosimile motivazione: qualcuno parla, provocatoriamente, per evitare luoghi chiusi facile preda di malattia da virus Ebola altri l’applicazione del Regio Decreto 18 giugno 1931, n.773 – legge fascista di pubblica sicurezza che nega l’autorizzazione di assemblea per coloro i quali sono sottoposti all’ammonizione o a misura di sicurezza personale o sono stati dichiarati delinquenti abituali, professionali o per tendenza.
Gli inquilini e proprietari ex case popolari di Via Fani – aggiunge Renda – non possono, dunque, riunirsi giorno 6 Novembre ore 16.00 come espressamente richiesto nel locale comunale perché dotati del “marchio di pregiudicati”, ma tutte le 60 famiglie si sono “autoconvocate” lo stesso giorno alle ore 10.00 nel Palazzo di città presso la Sala dei Sindaci per dire con forza all’opinione pubblica di essere stanchi di aspettare, stremati di sentire da due anni solo annunci e sfiniti di sterili e inefficaci promesse”.