BILANCIO COMUNALE SOLO CON GESTIONE PROVVISORIA. 12 MLN DI DEBITI FUORI BILANCIO
Da qualche giorno, esattamente dal primo di aprile, al Comune di Sciacca si va avanti con la gestione provvisoria. E’, infatti, scaduto infruttuosamente il termine del 31 marzo per l’approvazione del bilancio di previsione per il triennio 2019-2021.
Dunque, trascorsi i primi tre mesi nei quali era possibile procedere con i dodicesimi, oggi ogni singolo impegno di spesa deve inevitabilmente avere i principi di indifferibilità e urgenza. Spese che si possono effettuare per evitare, in maniera categorica, danni certi e gravi al Comune. Quindi, paletti rigidissimi.
Un fatto che rappresenta bene il quadro finanziario del Comune deve fare i conti anche con il mancato aumento delle tariffe TARI, cosa che avrebbe dovuto fare il consiglio comunale su proposta dell’amministrazione. Addirittura, sulla spesa prevista relativa al Piano Aro si è sforato il tetto previsto, quantificabile in alcune centinaia di migliaia di euro. Conseguenza? Lo sforamento si è trasformato in debito fuori bilancio.
E a proposito di debiti fuori bilancio, questa voce si è innalzata con sentenze passate in giudicato che hanno visto il Comune soccombere e che risalgono anche al 2012. La Corte dei Conti, sulla materia, è categorica. Vanno pagati i debiti fuori bilancio con priorità.
Una situazione finanziaria difficile quella del Comune di Sciacca. Situazione che è stata oggetto anche di una seduta della Commissione Bilancio. Una Commissione voluta dai consiglieri di minoranza Calogero Filippo Bono e Giuseppe Milioti con la presenza dei componenti del nuovo Collegio dei revisori dei conti.
Ma com’è la situazione finanziaria del Comune? Non certo incoraggiante. Con la rendicontazione del 2017, il disavanzo è stato di 1 milione di euro e vi era una forte somma relativa ai debiti fuori bilancio, la stima era di 3.4 milioni di euro.
E per il 2018? Per i debiti bisogna attendere i dati definitivi, ma, quasi certamente, la situazione può essere peggiorata. Bisogna considerare che sono in corso cause e se il Comune soccombe il debito potrebbe lievitare fini a 12 milioni di euro.
Ha messo le mani avanti il presidente dei revisori dei conti, Abate: nel bilancio di Previsione 2019, l’Amministrazione Comunale deve necessariamente prevedere un adeguato accantonamento per fronteggiare le emergenze.
Il Comune è esposto con la banca, per le anticipazioni di cassa utilizzate, per oltre 3 milioni e 800 mila euro.
Dall’altro lato, il Comune può vantare residui attivi, cioè crediti, per quasi 26 milioni di euro. Ma già la metà di questa cifra è stata considerata inesigibile. In spesa corrente (soprattutto gli stipendi dei lavoratori) i debiti hanno oltrepassato abbondantemente la soglia dei dieci milioni di euro.
Secondo il Collegio dei revisori l’analisi dei numeri rivela che c’è una riscossione lenta dei residui attivi. A rischio ci sono 2 milioni di euro che potrebbero impedire al comune di potere rientrare con l’esposizione bancaria.
Calogero Filippo Bono durante il suo intervento Commissione Bilancio ha evidenziato che le criticità del Comune sono i debiti fuori bilancio, “un vero e proprio fardello”. Una somma ingente che deve trovare idonea copertura nel bilancio di previsione avendo priorità rispetto alle altre spese, con particolare riferimento a situazioni come le esposizioni nei confronti di Sogeir e della cooperativa Arcobaleno, definite da Bono “vere e proprie bombe ad orologeria”.
Per il consigliere Bono, infine, i dati confermerebbero anche i timori già espressi sull’iscrizione in bilancio di poste definite “aleatorie” come gli avvisi di accertamento IMU. Voce per la quale l’amministrazione ha preventivato un introito di 4 milioni, mentre invece sono state riscosse appena 600 mila euro.
Filippo Cardinale