“NEL MARE DI SCIACCA E’ SCOMPARSA LA SARDINA”

Grido d’allarme degli ittico conservieri davanti alla commissione Ars ed all’assessore regionale alla pesca. La Regione predisponga uno studio scientifico per scoprire le cause di una carenza che condiziona la produzione

Nel mare di Sciacca non ci sono più sardine. Il grido di allarme è stato lanciato oggi alle autorità regionali dai rappresentanti delle industrie ittico conserviere. L’incontro della commissione attività produttive dell’Ars svoltosi nella sala giunta del palazzo municipale di Sciacca.

Durante l’audizione degli ittico conservieri saccensi, è arrivato nella sala anche l’assessore regionale Dario Cartabellotta, che ha così potuto anch’egli ascoltare come una delle più importanti tradizioni e risorse economiche del territorio, la lavorazione del pesce azzurro, è costretta ad affrontare uno stato di crisi derivante dalla clamorosa assenza nel mare di sardine, il pesce azzurro che è ingrediente principale del saporito pesce sott’olio prodotto dalle strutture commerciali saccensi nate oltre 100 anni fa e oggi costrette a ricorrere a manodopera proveniente da altre zone della Sicilia e addirittura dall’estero.

“Il mercato è vivo – dicono gli ittico conservieri – ma è necessario che la Regione faccia appositi studi scientifici per individuare le cause della moria di sardine dal nostro mare”.

Si sono fatte delle ipotesi, si è parlato della incontrollata pesca del novellame di alcuni anni fa e del divieto di pescare tonno, pesce in grado di mangiare oltre 40 chili di sardine al giorno e definito giustamente “il cinghiale del mare”. I produttori, nel frattempo, si sono sempre più ridotti e con essi si sono ridimensionati i lavoratori e l’indotto. Molte imprese si sono trasferite all’estero, continuando un’attività florida e parecchio apprezzato in diverse parti del mondo.

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