NEGANO IL GIOCO AI DISABILI. 2 GIOSTRE: 1 RECINTATA, 1 CHIUSA COL LUCCHETTO (FOTOGALLERY)
Non è facile vivere in questa città priva di servizi idonei a garantire un livello della qualità di vita normale. Lo diventa ancora di più per i diversamenti abili. La rabbia di chi scrive sale a dismisura quando a subire la negazione di diritti sono bambini disabili. Si scrive con la rabbia dentro, aggravata dalla constatazione del menefreghismo di chi ha il compito istituzionale di provvedere a rimuovere disservizi, negazioni di diritti, discriminazioni sociali, negligenze. Il forte contro il debole, contro chi non può manco reagire parlando. Lo sconforto dei genitori che già vivono una vita difficile e non possono garantire ai figli disabili la gioca semplice di un gioco fatto per loro: una giostra.
A Sciacca ne sono state collocate due. Una allo Stazzone, una all’interno del parco di via Allende (Dono del Rotary Club di Sciacca) . Ambedue non sono fruibili. Quella dello Stazzone è recintata, mai collaudata. Da nuova, è diventata degradata. Quella del parco di via Allende è chiusa con un lucchetto. Sono questi due modi per la rappresentazione plastica di un diniego alla felicità dei disabili, un inno alla negligenza da parte di chi è preposto a far funzionare le cose pubbliche, a renderle fruibili. E’ la rappresentazione plastica di una discriminazione sociale a tutto danno di chi è diversamente abile. E’ una negazione e disprezzo all’abbattimento delle barriere. Anzi, i due casi dei giochi di cui scriviamo sono l’esempio dell’innalzamento delle barriere.
Matteo, come tantissimi altri diversamente abili, non può giocare come fanno gli altri coetani. Non perché non hanno i giochi idonei alla loro sicurezza, ma perchè qualcuno con negligenza e indifferenza non agisce, non svolge il compito per cui è pagato con soldi pubblici.
La foto di Matteo davanti alla giostra per disabili, mai aperta, mai collaudata, recintata, e pericolosa per via dei tubi che fuoriescono, è la rappresentazione della sofferenza, della discriminazione, della delusione, rispetto ad una vicenda che dura da oltre un anno e che rappresenta uno scandalo oltre a calpestare diritti garantiti e tutelati, un affronto che è facilmente individuabile in diversi articoli del codice penale.
Ma c’è un’ulteriore sofferenza, quella dei genitori che hanno figli disabili e che vivono nella nostra Sciacca. Tantissimi i disagi vissuti, come ci racconta Rita Montalbano, presidente dell’associazione Crescere Insieme.
“Siamo costretti ad andare fuori Sciacca per poter consentire ai nostri figli diversamente abili di fare una passeggiata. Domenica ci siamo recati a Seccagrande dove c’è un lungomare facilmente percorribile. Spesso andiamo a Menfi, sulla spiaggia dove esiste una lunghissima passerella costantemente collocata, facilmente accessibile e con giochi aperti e fruibili. Anche i disabili hanno il diritto di godere di una passeggiata, di respirare aria sana, di vedere il mare “.
Per Rita, ma come per tutte le famiglie che hanno disabili, “è umiliante ogni giorno elemosinare i diritti per i nostri bimbi e ragazzi disabili. E’ un diritto passeggiare, giocare, accedere ad un bar, ad una chiesa. Noi chiediamo semplicemente di tutelare i diritti dei diversamenti abili”.
Forse chi è preposto a far funzionare la cosa pubblica non sa che anche i diversamenti abili vivono di emozioni. “Anche i ragazzi diversamente abili amano giocare, condividere lo stare insieme con altri ragazzi che giocano attorno. Per loro è una condivisione, un amore, è molto importante”.
Oltre alle foto delle due giostre, abbiamo corredato il nostro servizio con foto delle due strutture di legno collocate allo Stazzone e realizzate con fondi pubblici. Sono da un anno recintate.
Auspichiamo che il nostro articolo smuova la coscienza di Palazzo di Città, e che serva anche a individuare responsabilità anche di grado penale.
Filippo Cardinale
(Foto del Corrieredisciacca)