NAUFRAGIO LAMPEDUSA, SALVATI PER L’ECCELLENZA DEI SOCCORSI DEL CIRCOMARE E GDF
Donne e bambini sono stati ingoiati dal mare, a sei miglia da Lampedusa nel naufragio di due notti fa. Ancora risultano una ventina di dispersi. Drammatico il racconto dei 22 superstiti sotto forte choc. Le ricerche, ieri sono state sospese per le pessime condizioni del mare. Oggi sono ripartire, nonostante il forte vento di maestrale. Ad oggi sono 13 accertate, tutte donne, ma il bilancio è destinato ad aggravarsi. Tra i dispersi, ci sono almeno 8 bambini di cui uno di 8 mesi, annegato con la mamma.
I 22 migranti sopravvissuti sono stati ascoltati per tutta la giornata di ieri dagli uomini della Squadra mobile di Agrigento e hanno raccontato di essere partiti dalla Libia e, dopo uno stop in Tunisia, hanno raggiunto la Sicilia.
Ma a poche miglia da Lampedusa la barca, di una decina di metri, proprio poco dopo l’arrivo della Guardia costiera e della Guardia di Finanza, si è capovolta e le persone sono cadute in mare.
A bordo del piccolo natante erano una cinquantina. Drammatici i racconti gli uomini della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza di Lampedusa: “Quando li abbiamo tirati fuori dall’acqua avevano la morte negli occhi, nessuno di loro sapeva nuotare, è stato un miracolo riuscire a salvarli”.
Quando è scattato l’allarme, attorno alla mezzanotte dopo la telefonata dei migranti alla centrale operativa di Palermo, da Lampedusa è partita una motovedetta della Guardia Costiera classe 300, mentre in mare c’era già un’imbarcazione della Gdf nell’ambito dei servizi di pattugliamento che abitualmente vengono svolti per intercettare eventuali barchini. Ed è stata proprio la motovedetta della Guardia Costiera ad individuare il barcone con a bordo i migranti. “Appena siamo arrivati – raccontano i soccorritori – il barchino era sovraccarico, inclinato da un lato. Ed imbarcava acqua”.
“E’ successo tutto in un attimo, c’erano delle condizioni di mare proibitive. E’ stato un capovolgimento repentino – racconta uno di loro – non c’è stato neanche il tempo di riprenderli, in molti non sapevano nuotare e sono andati giù immediatamente”.
Uno degli uomini della Guardia Costiera si è anche tuffato, per salvare quante più persone possibili e alla fine 18 migranti sono stati recuperati dalla Guardia Costiera e 4 dalla Gdf, due uomini e due donne. “Si sono aggrappati ai salvagente in preda alla disperazione. Avevano la morte negli occhi. E quando finalmente li abbiamo tirati fuori dall’acqua – dicono ancora i soccorritori – tremavano di paura, infreddoliti e disperati. Nessuno riusciva a dire nulla”.