NAUFRAGIO LAMPEDUSA, I SOMMOZZATORI: “NELLA STIVA CORPI A GRAPPOLO”

Sono 196 i corpi senza vita finora recuperati a Lampedusa dopo il tragico naufragio di giovedì

I sub stanno lavorando nella zona del cassero del peschereccio. Solo dopo questi recuperi entreranno nella stiva. Sconvolgenti i racconti del maresciallo della Gdf Vagliasindi e del collega Riccardo Nobile, entrambi del Nucleo sommozzatori di Palermo. I due si sono immersione. “Siamo scesi fino al relitto – racconta Nobile – e abbiamo guardato attraverso gli oblo’. Lì ci sono ancora decine di corpi. Tanti cadaveri. Ma per poterli tirare fuori bisogna entrare nell’oblo’ e poi imbracare i cadaveri per tirarli su con la cima”.

Tutto deve durare pochi minuti, perche’ i sommozzatori hanno un’autonomia di circa 10, al massimo 15 minuti.

I due sommozzatori non riescono a togliersi dalla mente la scena di quella bambina morta trovata nel relitto. “Era vestita a festa – dicono – forse la mamma l’aveva preparata in vista dell’arrivo al porto. Nessuno di loro avrebbe mai potuto immaginare quello che poi e’ accaduto. E’ stato devastante vedere quell’immagine che non potremo mai dimenticare”.

Secondo il racconto dei superstiti sul peschereccio c’erano 518 profughi. Tanti mancano, dunque, all’appello. Gli ultimi recuperati sono stati deposti dentro due camion frigoriferi. Nel frattempo è arrivato a Lampedusa un nuovo autotreno contenente altre 165 bare che serviranno a comporre i resti delle vittime.

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