NAUFRAGIO DI LAMPEDUSA, BLITZ DELLA POLIZIA: ARRESTATE 7 PERSONE
Ci sono i primi colpevoli perla strage del 3 ottobre del 2013, dove a causa di un incendio a bordo affondò un barcone carico di migranti. Complessivamente 366 persone morirono a un passo da Lampedusa. Oggi la Polizia ha arrestato 7 persone – altre due sono irraggiungibili, all’estero – e emesso altri 5 avvisi di garanzia contro un’organizzazione di trafficanti di esseri umani responsabile, tra l’altro, di quel viaggio.
L’indagine è stata coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo e gli arresti, operazione denominata “Glauco”, sono stati eseguiti all’alba da poliziotti dello Sco e delle squadre mobili di Palermo e Agrigento. Le accuse riguardano, a vario titolo, i reati di associazione per delinquere e favoreggiamento dell’immigrazione e della permanenza clandestina, aggravati dal carattere transnazionale.
Sono stati individuati i due capi dell’organizzazione, un sudanese ed un libico, accusati di avere gestiscono il giro di affari legato all’immigrazione illegale, organizzando i viaggi: il primo dal Sudan alla Libia e il secondo, in stretto contatto telefonico col primo dalle coste nordafricane verso quelle italiane, con la traversata del Canale di Sicilia.
Le indagini, avviate dopo la strage di Lampedusa, hanno consentito di ricostruire le rotte e le tappe intermedie, caratterizzate spesso da stupri di massa e segregazioni, di quello e di numerosi altri terribili viaggi compiuti da centinaia di immigrati, spinti e sfruttati durante le loro peregrinazioni, dai componenti di un pericoloso network internazionale, composto da eritrei, etiopi e sudanesi, i cui principali esponenti sono anch’essi destinatari del provvedimento restrittivo. Gli investigatori hanno verificato come l’attività di reclutamento e trasporto in Italia di masse di persone potesse contare di una sponda in varie città italiane, dov’erano attive “cellule” di eritrei, capaci di favorire la permanenza nel nostro paese degli extracomunitari e in vista del proseguimento del loro viaggio verso altri stati del Nord Europa ma anche del Nord America.