MUSUMECI PENSA AGLI ASINI E LE TERME…RESTANO NEL SONNO

La Regione siciliana ha un obiettivo importante e urgente da raggiungere: salvaguardare l’asino pantesco dall’estinzione e favorirne la diffusione su tutto il territorio isolano.

Musumeci lancia una “manifestazione di interesse” per cedere in comodato d’uso diciotto esemplari: tredici maschi e cinque femmine. A poterne chiedere l’affidamento sono: soggetti pubblici (Comuni, Unione dei Comuni, Liberi consorzi, Città metropolitane, istituti, enti di ricerca, aziende speciali silvopastorali); privati (aziende agricole, zootecniche e agrituristiche che utilizzano animali a scopo didattico, onoterapico e socio-ricreativo o impegnate nella tutela e salvaguardia delle razze autoctone, nella promozione e riproduzione); enti del Terzo settore senza fini di lucro (che svolgono attività di utilità sociale, didattica, turistica e allevamento).

L’avviso è stato predisposto dal dipartimento dello Sviluppo rurale, guidato da Mario Candore, le domande dovranno essere presentate entro il 30 agosto. L’asino pantesco o di Pantelleria è una razza antichissima, conosciuta in Sicilia già nel I secolo avanti Cristo. Nata nella più grande isola delle Pelagie, è il risultato dell’incrocio tra l’asino selvatico africano (Equus africanus) e quello siciliano, in particolare ragusano.

Dunque, Musumeci accelera l’iter per la salvaguardia dell’asino pantesco. Sarebbe assai gradito alla popolazione saccense che Musumeci e il suo vice Armao, mettessero lo stesso impegno per le terme di Sciacca, chiuse da quattro anni e in attesa di un bando serio e complessivo per l’affidamento del patrimonio termale. Le terme di Sciacca, grazie al degrado in cui versano per colpe della Regione, è una risorsa di immenso valore ma che è ridotta in via di estensione grazie all’inerzia della classe politica e dirigente della Regione. Errori commessi da veri “asini” con tanto di orecchi lunghissimi. Asini umani che non pagano per i danni erariali, di immagine, e di sviluppo della città, che hanno arrecato e continuano ad arrecare.

Filippo Cardinale