MPA: “NE’ CON FORZA ITALIA, NE’ CON LA MAGGIORANZA”

La posizione politica dell’Mpa di Sciacca rimane ferma. ll partito del coordinatore cittadino Michele Ferrara e dei tre consiglieri comunali Maglienti, Frigerio e Ruffo, non intende “aderire” a Forza Italia, nè essere tentato di entrare in maggioranza, nè in giunta. Questa posizione dovrebbe essere resa ufficiale da una nota dello stesso partito. L’Mpa, anche sulla scorta dei riultati elettorali di domenica scorsa, non intende superare il guado e passare dalla opposizione alla maggioranza. Nei giorni scorsi si era paventata tale ipotesi. Ma i risultati, con un centro destra spezzettato, non incoraggiano verso scelte politiche che sono in evoluzione costante e con una frequenza da formula uno.

Rimane, dunque, tutta in casa della maggioranza, ilcompito di dipanare una matassa assai aggrovigliata. L’Ncd, negando l’evidenza, tenta di far apparire il risultato locale di domenica come un successo. Successo motivato dal “partito nuovo”, che in realtà ha volti assai navigati. Il siondaco Di Paola tenta di separare il risultato elettorale delle europee da una sorta di referendum sulla sua Giunta. Non è un esercizio facile anche in considerazione del fatto che l’Amministrazione Di Paola si è trovata nel pieno di una crisi finanziaria che colpisce tutti i comuni.

Ma è sotto la sua amministrazione che le tasse di competenza comunale sono lievitate. Nell’immaginario collettivo, Di Paola è “l’artefice” di tale aumento delle tasse. E quando alla gente si tocca il portafoglio, è difficile far passare la motivazione della contingenza, della necessità. Forza Italia ha ottenuto un risultato importante, superando di poco l’Ncd. Ma il partito di Berlusconi a Sciacca non aveva un candidato locale, nè, in verità, la macchina da guerra dell’Ncd costituita da 15 consiglieri comunali, assessori, sindaco e presidente del Consiglio comunale. Oltre, ovviamente, al senatore Giuseppe Marinello. Nella maggioranza è lievitato il malumore. Molte posizioni sono “in progress”. Per il sindaco la partita si complica, almeno che non metta in campo una strategia di rottura con l’attuale assetto politico.

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