Mostre: ad Agrigento un percorso-mostra dedicata al culto di Santa Rosalia
Nella Diocesi agrigentina le notizie più antiche circa la venerazione e il culto di Santa Rosalia si trovano nei registri delle Visite Pastorali e degli Atti dei Vescovi e risalgono al 1540
Ad Agrigento, al Polo espositivo del Mudia nella Chiesa di San Lorenzo, polo espositivo del Mudia, è aperta da alcuni giorni un percorso-mostra con documenti d’archivio, testi a stampa, dipinti, sculture, gioielli, argenti e altri preziosi manufatti sul culto e sulla devozione legati alla santa più amata dai siciliani: Santa Rosalia.
La mostra-percorso propone una visione d’insieme sulle città e chiese che hanno avuto e hanno ancora una profonda devozione verso la santuzza. La parte centrale della mostra è dedicata alle tre comunità che in diversi modi sono legate alla presenza di Rosalia: Bivona, Racalmuto e Santo Stefano. E sono state selezionate anche opere provenienti da altre comunità del territorio agrigentino.
Nella Diocesi agrigentina le notizie più antiche circa la venerazione e il culto di Santa Rosalia si trovano nei registri delle Visite Pastorali e degli Atti dei Vescovi e risalgono al 1540. Un documento indica la presenza già di una chiesa e una confraternita dedicate a Santa Rosalia a Bivona, quindi probabilmente preesistenti da molto tempo.
Il documento più antico tra gli Atti dei Vescovi, invece, che riguarda Santa Rosalia fu redatto perché il cappellano della Chiesa di Santa Rosalia di Bivona, don Giovanni de Xerras, fu chiamato a questo ministero dai rettori e confrati della chiesa, ma non fu pagato, allora si rivolse al vescovo di Agrigento che ingiunse al Vicario foraneo di far luce sulla vicenda. La prima presenza di un luogo di culto attestata nella nostra Diocesi fu dunque quella della chiesa e confraternita di Bivona, preesistente al 1540.
Foto Carmelo Petrone