Monte regista riparte con ““L’Agghiastru di Inveges”. Nuova commedia sotto il secolare albero della Chiana Scunchipani
SCIACCA. E’ “L’Agghiastru di Inveges” il titolo della nuova leggenda musicale che sarà portata in scena questa estate con la regia di Salvatore Monte. La nuova leggenda vede la presenza di quaranta artisti, attori, giovani leve, ballerini e coristi. La location prescelta che vedrà il debutto dello spettacolo nel mese di luglio prossimo, sarà proprio l’area antistante il secolare albero in Contrada Chiana Scunchipani. La leggenda narra che l’oleastro Inveges, meglio conosciuto dai saccensi come “l’agghiastru di ‘mmezzu”, abbia origini molto antiche; c’è addirittura chi dice che siano greche o arabe. L’albero è plurisecolare ed è praticamente considerato parte dei monumenti di Sciacca.
L’oleastro, con la sua grande chioma, si innalza come uno spettro solitario nella campagna poco lontano dalla nostra città. Il suo tronco è così grosso che non basterebbero dieci uomini per abbracciarlo! Alcuni anni fa fu coinvolto in un incendio, ma non bruciò. Attorno a questo famoso oleastro vi sono miti e affascinanti leggende. Si dice che ogni sette anni fuoriescano dall’albero serpi e creature maligne e che, avvolte da una densa atmosfera di luci e suoni, assistano alla meravigliosa fiera delle fate tra una grande varietà di preziosi oggetti.
Altre credenze popolari sono quella che chi maltratti l’albero abbia la “mala annata”, ossia un anno caratterizzato da sciagure a ripetizione, e quella che le sue olive possano essere raccolte solamente dopo la loro caduta e mai direttamente dall’albero per produrre l’olio santo. Chi procura un danno all’oleastro potrebbe, addirittura, essere oggetto di un maleficio. Questi sono i racconti e le leggende che i genitori e i nonni spesso raccontano ai bambini di Sciacca.
Naturalmente si tratta solo di fantastorie che sono servite, però, ad aumentare il suo fascino e a tutelare la sua incolumità. Tra i proprietari del terreno su cui sorge maestoso l’oleastro c’è stato anche lo storico Agostino Inveges che amava leggere e studiare sotto la sua ombra.
Questo importante personaggio della storia di Sciacca nacque nel 1595 a Sciacca e morì a Palermo nel 1677. Agostino studiò presso i gesuiti e si laureò in teologia e filosofia. Subito dopo divenne sacerdote e insegnò grammatica e belle lettere. Tra le sue opere maggiori ricordiamo un libro sulla storia di Caccamo, gli “Annali di Sicilia” e la sua opera maggiore, gli “Annali della felice città di Palermo”, che lo ha reso famoso.
Monte, dopo aver valorizzato, nel corso degli anni, alcuni beni monumentali della città, questa volta, accende i riflettori su un bene naturalistico saccense avvolto da mille misteri. Nel 2017 la storia di Giulietta Normanna, nel 2018 l’omaggio a Padre Arena ed il racconto della tragedia del Dixmude, nel 2019 l’omaggio all’artista saccense Filippo Bentivegna al Castello Incantato di Sciacca.