Monte, il talento del regista alla ricerca del teatro perduto

Il regista Salvatore Monte ha offerto ancora uno spettacolo che ha deliziato il folto pubblico. In una città dove il teatro non c’è, Monte ha avuto la genialità di cercarlo in luoghi impensabili. Ma non è solo una ricerca di un palcoscenico, il talento di Monte si apre come un ventaglio per dare frescura a figli illustri della nostra città che la memoria collettiva tenta (Spesso con successo) di cancellare

SCIACCA- Una frase che domina sull’architrave dell’enorme palcoscenico del cine-teatro Sarullo, (incisa nel 1948) mi è rimasta impressa nella mia mente, sin da ragazzino amante dei film western, o quelli che contenevano le storie d’amore di giovani esordienti della canzone italiana come Gianni Morandi, Adriano Celentano, Al Bano, Caterina Caselli, Massino Ranieri: “Là dov’è l’arte è vinto ogni mistero dell’anima. Chi dona un tempio all’arte sviluppa la vita di un popolo”. E’ la sostanza vera di un popolo, sfuggire dall’ignoranza che è la calamita che attrare inesorabilmente nella palude della dipendenza degli arroganti. La cultura è la chiave che libera dalla schiavitù dei potenti, di chi è forte solo con i deboli, di chi sfrutta la l’umile gente. Chi dona un tempio all’arte sviluppa la vita di un popolo è la verità non solo di un tempo che fu ma anche di quello attuale e di quello futuro. Nella nostra città tale dono è stato violato, maltrattato, mortificato. Avevamo il teatro Rossi in pieno centro ed è stato demolito per erigere una stazione di autobus. Abbiamo un teatro, emblema del cemento armato, mai aperto se non per poche settimane. La nostra città non dispone, dunque, di una struttura dove vincere il mistero dell’anima e sviluppare la vita di un popolo.

Il talento del regista Salvatore Monte risiede in una medaglia le cui due facce sono solo positive: fronte e retro si uniscono, si fondono, per dare vita ad una medaglia che rappresenta la necessità di avere un teatro e nel contempo il risveglio di una memoria che non può essere dispersa. Ma l’ignavia in città ha la forza devastante che tutto copre, che tutto cancella. E nella cancellazione della memoria, si disperdono figli illustri della nostra città che costituiscono, invece, l’esempio su cui edificare la nuova città degnissima. Salvatore Monte ci ha deliziato di rappresentazioni teatrali di altissimo livello rinverdendo la memoria di figli illustri. San Calogero, Don Michele Arena, Calogero Amato Vetrano. La genialità di Monte è duplice. “Inventare” un palcoscenico dal nulla. E lo inventa nei luoghi meno impensabili. Il sagrato della Basilica di San Calogero, la chiesa medievale delle Giummare, il vecchio edificio (vergognosamente lasciato al degrado) della Marchesa. Il suo ultimo lavoro teatrale, conclusosi ieri sera, rinverdisce la memoria del benefattore Calogero Amato Vetrano che si donò tutti i suoi averi per fondare l’istituto agrario e permettere ai figli dei poveri contadini di apprendere l’arte della coltivazione dei terreni.

Calogero Amato Vetrano, visionario e gentiluomo è il titolo del musical di eccellente qualità messo in scena proprio sui luoghi, nonostante fossero in stato di incredibile degrado. L’idea nasce dall’attore Michele Cirafisi. l’idea di rinverdire la memoria del benefattore. Monte trasforma l’idea in scene. Viene fuori un musical emotivo, bello, vario, profondo nei messaggi. Sono i tempi duri, di una Sicilia povera, dove la miseria domina e il bisogno costringe alle umiliazioni, al duro lavoro della campagna, dall’alba al tramonto, per un tozzo di pane. Dove l’arroganza e la prepotenza di latifondisti umilia la povera gente. Nell’opera messa in scena da Salvatore Monte c’è la vena del suo maestro Garinei. Ma Monte non tralascia la sicilianità delle tradizioni con gli immancabili giochi d’artificio e luminarie. Sono pezzi di tradizione, di Sicilianità, che Salvatore Monte non dimentica, anzi, diventano gradevole cornice nella recitazione. La genialità di Monte è la ricerca di un teatro perduto. La fortuna è che lo trova tra lo stupore degli spettatori. Ottimo lavoro, regista Monte! Ma un ottimo lavoro non può farsi da soli. La riuscita è la sinergia di un foltissimo numero tra attori, ballerini, coristi che è giusto citare.

Attori:

Elina Salomone, Silvana Bono, Francesca Bonifacio, Linda Scaglione, Alessia Maniscalco La Bella, Ludovica, Piazza, Leonardo Di Vita, Calogero Cirafisi, Teodoro Morreale, Patrizia Di Fede, Silvia Cianciolo, Martina Li Causi, Annalia Misuraca, Angelo Pumilia, Riccardo Plaia, Michele Barna, Enrico Allegro, Salvatore Scirica, Michele Barna, Pietro Barona, Vincenzo Bongiovi, Gabriele Fazio, Michele Cirafisi, Samuele Maniscalco La Bella

Ballerini:

Alessia Barsalona, Sofia Rizzuto, Vanessa Muscarnera, Maria Chiara Sabella, Maria Maniscalco, Alberto Leggio, Stefania Di Giovanna

Coro:

Maurizio Parisi, Calogero Marotta, Antonino Turturici, Domenico Macaluso, Maria Luisa Fazio, Rosa Anna, Bentivegna, Laura Rita Ciaccio, Giuseppina Gucciardo, Anna Catania, Giuseppina Bono

Staff tecnico:

Consuelo Ciaccio, Mario Chiarello, Francesco Castelli, Francesco Barbata, Leonardo Raso, Giorgio Giordano, Loredana Guardino, Alfonsina Pusateri, Angela Fazio, Nicolò Fazio, Vanessa Sabella, Amindore Ambrosetti, Giuseppe Fazio, Giovanni Cirrotto, Valeria Friscia, Daniel Carrubba, Lea Noto, Ippolito Venturieri, Michele Ciaccio