Mondo universitario siciliano chiede revisione soglie crediti per borse di studio
“La sensazione è quella del totale abbandono. Aprono le discoteche e nessuno parla di università”. Grido di allarme del mondo universitario siciliano. In una lettera sottoscritta da decine di studenti, portata all’attenzione della stampa e dell’Università di Palermo, viene segnalato il disagio di tanti ragazzi che hanno dovuto studiare in condizioni di disagio durante la quarantena, che hanno sostenuto esami on line, che si sono pure laureati con una modalità inaspettata, ma che oggi guardano con molti dubbi il loro futuro.
“Quello che non comprendiamo adesso è come si possa pensare di riaprire i luoghi della movida, persino le discoteche e non riaprire l’università e i luoghi di studio per le quali sarebbe più semplice far rispettare le prescrizioni”. “All’orizzonte – continuano . non vediamo prospettive certe, e quelle poche informazioni che ci giungono sono spesso anche contrastanti. Certamente la didattica a distanza è stata funzionale nel momento del lockdown, ma non può e non deve essere una soluzione a lungo periodo. Rappresenterebbe la fine dell’università così come l’abbiamo conosciuta sin d’ora. Le difficoltà che abbiamo incontrato sono state molteplici. Non è stato facile. Molti di noi hanno avuto non poche difficoltà a seguire semplicemente le lezioni. In certe zone della Sicilia la connessione non è stabile e manca la fibra ottica. Molti di noi sono preoccupati anche per quello che riguarda le borse di studio erogate dagli ERSU. I bandi prevedono un numero minimo di crediti per accedere e in tanti faticheremo a raggiungerli a causa delle difficoltà dovute alla situazione. Quindi visto che è cambiata la didattica chiediamo che vengano cambiate anche le soglie per accedere alle borse anche perchè la sovrapposizione degli appelli non ci ha permesso di pianificare regolarmente il calendario degli appelli”.
La richiesta di rivedere le soglie dei crediti è in linea con analoga iniziativa portata avanti nelle ultime settimane dai rappresentanti degli studenti.