Mizzica potrebbe non avere più il gruppo consiliare. Riflettori accesi su Gabriele Modica
Dopo Giuseppe Catanzaro, sembrerebbe che anche Gabriele Modica, eletto nella lista di Mizzica e tra i più legati a Fabio Termine, sia sul punto di lasciare il movimento per approdare nel Pd. Il suo lungo silenzio nelle sedute comunali è un segnale di rilievo.
La sinistra che governa la città è nel mirino di movimenti tellurici, sia ondulatori che sussultori. Il moto ondulatorio è generato dal malessere del Pd nei confronti del sindaco Fabio Termine. Quello sussultorio proviene, invece, all’interno di Mizzica, movimento del sindaco e che in Consiglio comunale conta due consiglieri, Gabriele Modica e Daniela Campione. Il Pd lamenta, per evidente richiamo del deputato saccense Michele Catanzaro, la mancata sinergia tra il partito, di cui è autorevole esponente anche a livello regionale, e il sindaco Fabio Termine.
A rendere palese la voglia di far da solo da parte del sindaco è stato lo spot girato all’interno dello stadio comunale carpendo meriti che, in verità, appartengono al suo predecessore, Francesca Valenti. Che Termine abbia sempre espresso astio nei confronti dell’ex sindaco Francesca Valenti è documentato dai feroci attacchi quando era all’opposizione da unico consigliere comunale di Mizzica. Riecheggiano i continui richiami al “fallimento del progetto Valenti”. Lo spot girato nello stadio, in buona sostanza, non solo è stato uno sgradevole schiaffo istituzionale, ma è stato anche un viatico palese dell’attuale sindaco a marciare come se fosse un uomo solo al potere. E’ una situazione che mette in allarme il Pd e, in modo particolare, il deputato Michele Catanzaro. Sui social è riapparso, ad opera dell’opposizione, un video preelettorale in cui Fabio Termine diceva del Pd peste e corna. Poi, per la mira del potere, Pd e Mizzica hanno fatto finta di nulla e un volemose bene ha portato all’altare della vittoria elettorale per coronare un matrimonio che, in verità, portava con sè rancori mai sopiti. Tra Pd e Mizzica il dialogo è inesistente, ma ciò che allarma il deputato Catanzaro e il Pd è il metodo con cui Termine guida la Giunta comunale. Il Pd sembra relegato ad un ospite per cortesia.
Mizzica si rimpicciolisce
Il sisma che sta interessando Mizzica parte dalla fuoriuscita del consigliere comunale Giuseppe Catanzaro, fondatore del movimento e tra i principali ideologi dello stesso. Ma adesso le onde sismiche possono creare un altro terremoto di entità devastante. All’orizzonte si intravedono operazioni politiche specifiche mirate a indebolire Fabio Termine. Parrebbe sia imminente una ulteriore significativa fuoriuscita da Mizzica con approdo Pd. Gabriele Modica, eletto nella lista di Mizzica e tra i più legati a Fabio Termine, sarebbe sul punto di lasciare Mizzica per approdare nel Pd. Il suo lungo silenzio nelle sedute comunali è un segnale di rilievo. Egli interveniva sempre a spada tratta per difendere Termine. Se Modica dovesse lasciare il gruppo consiliare di Mizzica, rimarrebbe solo Daniela Campione, Ma con un solo consigliere, Mizzica non avrebbe più gruppo consiliare e la Campione approderebbe nel gruppo misto. Un paradosso in considerazione del fatto che nel gruppo misto orbitano Mandracchia, Blò, Brucculeri, Santangelo. Ma c’è anche il consigliere comunale Alessandro Curreri che scalpita. A pensar male si fa peccato, ma spesso si azzecca. Un posto in Giunta val la pena di far compiere un passo verso il Pd. Il partito di Catanzaro si troverebbe ad avere quasi il 100% dei consiglieri comunali della maggioranza politica (che poi è minoranza schiacciante), ma starebbe sulla scia di Termine che ama la solitudine del governare. Ci sono ancora meno di tre anni alle nuove elezioni. Così si tira a campà.