MIZZICA CHIEDE LA SMART POLITICS: “AFFRONTIAMO INSIEME I TEMI RIMASTI IRRISOLTI, A COMINCIARE DAL BIODIGESTORE”
L’emergenza coronavirus ha messo in quarantena la politica cittadina. Non ci sono più comunicati stampa al vetriolo tra maggioranza e opposizione. I politici sono “scomparsi”dall’attivismo parolaio che caratterizza questa città.
A spezzare il silenzio o la quarantena politica ci pensa il movimento Mizzica che osserva come “la politica non può e non deve fermarsi: in questi giorni abbiamo voluto essere utili rivolgendo al Sindaco una serie di proposte per affrontare al meglio ogni aspetto di questa complicata emergenza, ma l’unico antivirus che può funzionare è rimetterci tutti a lavoro, in fretta ed insieme (e a distanza), per il presente ma anche per tutto ciò che riguarda il futuro della nostra città”.
Il ragionamento fila liscio. Il consigliere comunale Fabio Termine ha inoltrato al Sindaco e al Presidente del Consiglio comunale la richiesta di una convocazione utilizzando Skype e la istituzione di un tavolo permanente “per affrontare, durante questa lunga e dura crisi sanitaria, anche altre emergenze della città che vanno comunque seguite e monitorate”.
Già, esploderà in modo virulente la crisi economica in tutti i suoi strati produttivi e sociali. Ma in città restano i temi legati ai rifiuti, al lavoro, al crollo del turismo.
Ma Mizzica, riaccende i riflettori anche sulla vicenda che riguarda la realizzazione della centrale biomasse nel territorio di Sciacca. “Un progetto- scrive Mizzica- che ci vede contrari perché il suo realizzarsi non serve al nostro territorio, anzi può recare una incalcolabile serie di danni alla nostra salute, alla nostra economia”.
“Non è utile al nostro territorio sia dal punto di vista della localizzazione dell’impianto – in pieno verde agricolo e all’ingresso della città, a pochi chilometri dall’ospedale – sia dal punto di vista delle dimensioni, considerato che il territorio di Sciacca coprirebbe il suo fabbisogno di smaltimento della frazione umida grazie all’ampliamento del già esistente centro di compostaggio di contrada Santa Maria: risulterebbe una struttura non indicata, per il contesto in cui dovrebbe sorgere, e superflua, relativamente all’utilità riguardo al tema rifiuti”, rimarca Mizzica. Il movimento civico, che in Consiglio comunale vanta la presenza di Fabio Termine, preoccupato poiché “il reattore previsto nelle autorizzazioni ambientali, che produce syngas, sarebbe un vero e proprio inceneritore che in caso di emergenza rifiuti potrebbe bruciare una quantità impressionante di materiale cellulosico, tra cui potrebbe rientrare la frazione umida dei rifiuti”.
Per Mizzica, dunque, è necessario sfruttare “questo tempo, di certo complesso, difficile ma che per questo ha bisogno del lavoro, del contributo di tutti per esser vissuto nel modo più efficiente ed efficace possibile, per seguire quotidianamente tutti i tavoli aperti che hanno ed avranno delle ricadute importanti sul presente e sul futuro di una città che dovrà ripartire faticosamente”.