MIZZICA ATTACCA IL SINDACO: “CONDUCE LA CITTA’ ALLA MEDIOCRITA'”

Con una “lettera aperta” al sindaco Francesca Valenti , il movimento Mizzica, presente in Consiglio comunale con Fabio Termine, svolge un lungo elenco critico nei confronti dell’operato del sindaco, un insieme di “tantissimi vuoti programmatici da colmare, ormai veramente troppo evidenti”. Una lunga lista di criticità “talmente evidenti” da creare in Mizzica una “sensazione di imbarazzo”, quasi da sembrare uno “sparare sulla Croce Rossa”.

Mizzica riconosce che i Comuni “vivono difficoltà e che non è semplice rispondere alle legittime richieste dei cittadini”, ma è chiaro che  “si è andati ormai nettamente oltre ogni limite, ogni alibi, ogni comprensibile difficoltà nell’amministrare la cosa pubblica”.

VICENDA DEL FAZELLO. Per Mizzica, “non si può e non deve diventare consuetudine accettare – come se fosse normale – di scoprire, poco prima dell’inizio di uno spettacolo teatrale, che la struttura del Fazello riscontri problemi di sicurezza e che tutti gli eventi annunciati nelle settimane seguenti si debbano improvvisamente spostare altrove”.

ZTL. “Non si può accettare, inermi, che si cominci ad abbozzare la ZTL in piena estate, a luglio inoltrato, non avendo né concertato in tempo utile l’intervento con la Polizia Municipale, né con i commercianti, né con i residenti. Avendo tra l’altro mancato anche l’offerta del servizio navetta, possiamo di fatto dire che ci si è limitati a chiudere il traffico in centro per un numero di ore e nulla più. Siamo al paradosso: perfetta continuità con i difetti del passato, se non addirittura peggio”.

PROGRAMMA ESTIVO. “Non ci si può abituare a considerare un minestrone di eventi senza identità visiva, senza nuovi spunti, senza un’idea turistica chiara di fondo come un programma estivo di eventi degno di una città come la nostra. Con vuoti inspiegabili nel calendario, senza una reale programmazione e concertazione, senza una adeguata e tempestiva comunicazione e con evidente superficialità.  Non sarebbe stato più intellettualmente onesto evitare di presentare questo cartellone che in realtà di programmato, di programmazione, ha ben poco se non nulla? Per non parlare dell’inspiegabile fatto che si annunci, a febbraio, un’edizione estiva del carnevale e non si riesca – con questo largo anticipo – ad indicare una data certa che consentisse l’adeguata promozione. La città sa benissimo che, se confermate le date di settembre, non sarà un’edizione ad uso e consumo dei turisti ma un revival per i saccensi, con risultati in termini di promozione nettamente più esigui. Anche qui: nulla di nuovo, se non peggio”.

Mizzica, poi, passa ad altre critiche, come le passerelle per i disabili nelle spiagge in ritardo, per ponte Cansalamone chiuso, gestione rifiuti e discariche abusive senza controllo, dibattiti da terzo mondo – all’interno dell’amministrazione – sulla nuova viabilità della Perriera, clamorose mancanze di erogazione dell’acqua all’indomani della responsabilità assunta all’interno dell’ATI (che solo a parlarne si rimanere increduli) e tanto, tantissimo altro”.

UN FILM GIA’ VISTO CON GLI STESSI PROTAGONISTI. “La sensazione che tutta la città avverte, inoltre, è che a mancare siano voglia, energie, idee, e la determinazione per guidare un cambiamento e per assumersi finalmente la responsabilità di scelte non più rinviabili. La percezione preoccupante – e lo possiamo dire in maniera chiara ed inequivocabile – è che ciò che sta succedendo intorno alla giunta pare essere un fenomeno cronico. Un film già visto, con gli stessi protagonisti che ritornano, ma con una sostanziale differenza rispetto al passato: questa volta in ballo non c’è, infatti, soltanto il destino della coalizione di maggioranza o quello di un Sindaco, ma della città tutta e della sua prospettiva di crescita, di futuro.
E a prova di questo, si pone davanti a noi il sentire comune: ad un anno di distanza, si sta protraendo il declino della vecchia Amministrazione, confermando la nostra tesi che queste due compagini siano né più né meno che due facce della stessa medaglia”.

Mizzica scrive la lettera al sindaco perchè “non ci si può abituare alla rassegnazione, alla depressione sociale e politica, alla mediocrità. Non ci si può abituare alla convinzione che per tutti noi, cittadini di Sciacca, la condizione è e rimarrà questa. Se non drammaticamente peggiore”.

“Ha ben chiaro, da primo cittadino, come guidare una non più rinviabile reazione a questo stato di cose?” è il punto di domanda di Mizzica. “Tutta la città si augura adesso una riflessione seria: parole chiare che delineino un netto cambio di passo. Una risposta che tolga ogni dubbio su quanto il sindaco sia libero innanzitutto da condizionamenti esterni, libero di amministrare la città e non le futili diatribe interne alla sua coalizione, su quanto sia autonomo nelle scelte strategico-amministrative.

Mizzica chiede al sindaco se “sia ancora realmente consapevole e convinto di potere e dovere affrontare questa inarrestabile deriva. Perché, con questo stagnante caos  si sta giocando con il fuoco”, e auspica “una risposta che dia definitiva chiarezza su cosa la città si debba aspettare da questa amministrazione per gli anni che rimangono”.

PerMizzica non ci sono dubbi che “a questa maggioranza manchi una visione complessiva, un progetto di città sul quale confrontarsi con le opposizioni e con tutte le parti sociali. E quando manca un progetto, quando mancano queste fondamenta, diventa riduttivo persino esercitare semplicemente un qualsiasi ruolo all’interno del palazzo di città. Diventa riduttivo confrontarsi sulle emergenze, sul quotidiano, con l’aggravante che nemmeno su questo piano si sono visti fatti concreti e tangibili che diano senso a questa mancanza di metodo nell’amministrare la città e di indirizzare il dibattito pubblico”.

A conclusione della lettera, Mizzica augura “una proficua ed intima riflessione, nella speranza che questa la conduca ad una scelta di coscienza che si riveli la più utile per la città tra le tante scelte in campo”.

LA LETTERA APERTA AL SINDACO:

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