Mini riforma enti locali: Termine deve avere la terza assessora in giunta. Stop alla doppia carica di assessore e consigliere comunale. Curreri e Leonte “sospesi” dal seggio consiliare

L’approvazione della mini-riforma degli enti locali è prevista all’Ars per la prossima settimana. Sarà un maxi rimpasto in tutte le principali giunte comunali e una serie di staffette nei consigli fra assessori e primi dei non eletti
Arriverà presto la tempesta sulle giunte comunali, ma anche in seno ai Consigli comunali. Il testo finale della riforma, approvato con l’ultimo voto dalla commissione Affari Istituzionali dell’Ars mercoledì, contiene due grosse novità. Intanto, le due principali norme entreranno in vigore subito e non dalla prossima legislatura. La nuova mini riforma obbliga ogni sindaco di avere in giunta almeno il 40%. Tale obbligo scatterà dopo novanta giorni dalla data di pubblicazione della legge sulla Gazzetta Ufficiale, mentre per i Comuni fino a 15.000 abitanti la riforma entrerà in vigore dopo le prossime elezioni. A Sciacca il 40% della giunta prevede 3 donne. Attualmente sono due, Valeria Gulotta e Agnese Sinagra. Dunque, tra gli assessori uomini, Curreri, Leonte, Dimino, Di Paola, Patti, uno deve lasciare la poltrona ad una terza componente femminile. Ma non finisce qui. C’è una seconda norma che avrà l’effetto di stravolgere subito l’assetto della maggioranza dei Comuni. Nei Comuni con popolazione superiore a 15 mila abitanti il consigliere che diventa assessore «è sospeso dalla carica di consigliere all’atto dell’accettazione della nomina ed al suo posto subentra il primo dei non eletti nella medesima lista come consigliere comunale supplente». La riforma entrerà in vigore «il giorno stesso della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale»: dunque le staffette saranno immediate. Ritorniamo a Sciacca. In Giunta vi sono due assessori che sono anche consiglieri comunali: Alessandro Curreri e Fabio Leonte. Per loro scatterà la sospensione da consigliere comunale fino a quando saranno assessori. I loro seggi consiliari saranno occupati dai primi dei non eletti delle rispettive liste elettorali. Non v’è dubbio che le due novità creeranno fibrillazioni. Chi sarà costretto a cedere una poltrona di assessore? E la bilancia interna al Pd con le due anime? Da una parte il deputato Michele Catanzaro e dall’altra parte il neo Pd Termine che ha aderito alla corrente opposta a quella del deputato saccense.







