MIGRANTI, ECCO PERCHE’ GLI SBARCHI SULLA NOSTRA COSTA
La costa saccense non è mai stata sulla rotta degli sbarchi dei migranti. Nel periodo estivo, da Siculiana fino a Sciacca, si sono verificati diversi sbarchi di tunisini. Natanti della lunghezza massima di dieci metri sono giunti indisturbati fino alla battigia. Tanto da essere etichettati come sbarchi “fantasma”. Stesso fenomeno avviene a Lampedusa.
A Sciacca, si sono verificati, nel giro di pochi giorni, due sbarchi: uno davanti la foce del fiume Verdura, l’altro sulla spiaggia dell’Arenella. Gran da fare per le forze dell’ordine e per tutto l’apparato che si mette in moto nel caso di uno sbarco.
L’ultimo sbarco, quello avvenuto all’Arenella, è emblematico di una situazione a monte della quale non c’è guerra, persecuzione. I migranti, vestiti di tutto punto con giubbotti, scarpe, cappellini, sono approdati come fossero turisti. Nessun segno di sofferenza o ti vicissitudini subite. Insomma, appare chiaro una traversata diretta dalla costa tunisina a quella saccense, senza l’ausilio di altre imbarcazioni di appoggio.
Migranti che, certamente, non hanno dovuto percorrere il deserto, o trascorre mesi di prigionia e violenze in Libia. Del resto, è da poco che dalla Libia non salpa più nessuno a seguito degli accordi sottoscritti.
Per i migranti tunisini che sbarcano sulle nostre coste le procedure sono veloci, semplici…ma inefficaci. Le forze dell’ordine provvedono a stilare un foglio di via. I migranti hanno sette giorni di tempo per lasciare l’Italia, e va da sé nessuno lo farà. In tal modo si va ad ingrossare il non più piccolo esercito di nuovi irregolari tunisini che, da due mesi a questa parte, sbarcano a ritmo quotidiano sulle coste della Sicilia. Almeno quattromila, numero per difetto, se si considera che più della metà di chi arriva sulla rotta Tunisia-Sicilia sparisce senza essere intercettato né a mare né a terra, non ha diritto a chiedere la protezione internazionale, è destinato all’espulsione ma sa di avere buone chance di non essere rimpatriato.
Lievita una concreta preoccupazione: quella che, tra le fila di queste centinaia di tunisini tornati improvvisamente a sbarcare sulle nostre coste possano nascondersi soggetti in contatto con il terrorismo internazionale. Al Viminale c’è la piena consapevolezza che dalla Tunisia arriva il maggior numero di foreign fighters in Europa.
E’ stata convocata la commissione italo-tunisina per cercare di capire cosa ci sia dietro a questo esponenziale aumento di partenze dalle spiagge di Sfax e Biserta. Ed è ben più di un sospetto che, dopo gli accordi con la Libia, possa trattarsi di una forma di pressione che Tunisi sta mettendo in atto per poi battere cassa.
Il procuratore della Repubblica di Agrigento, Luigi Patronaggio, ha chiesto a polizia e carabinieri di monitorare con estrema attenzione un fenomeno che ritiene “pericoloso” proprio per il rischio che “tra questi migranti possano arrivare soggetti legati al terrorismo internazionale”.
Filippo Cardinale