Messina Denaro ed i suoi viaggi di affari in Tunisia e Albania

I magistrati stanno mettendo insieme vecchie e nuove informazioni sul capomafia Matteo Messina Denaro che hanno cercato per 30 anni. Le piste dei magistrati portano in tanti luoghi diversi dalla Sicilia, come Spagna e Albania. Viaggi e lunghe permanenze che come denominatore comune avrebbero avuto la droga.

Un business che, come quello delle scommesse clandestine, avrebbe prodotto quel tesoro che serviva a mantenere un latitante con un tenore di vita altissimo sui 150 milioni l’anno. Più recenti le piste che lo collocano in Tunisia e Albania, dove ad attirare il boss sarebbe stato il mercato degli stupefacenti e del contrabbando: è ormai accertato in più inchieste che quintali di tabacchi lavorati esteri arrivino in Sicilia dal Nordafrica nascosti tra le casse di pesce trasportate dai pescherecci che attraversano il Canale di Sicilia.

In Albania Messina Denaro avrebbe mandato un ambasciatore Luca Bellomo, marito della nipote Lorenza, per poi andare di persona per stringere, dicono gli investigatori, rapporti con esponenti delle istituzioni e dell’imprenditoria. Nell’ultimo viaggio avrebbe fatto anche una puntata in Montenegro per giocare al casinò.