Menfi, bimbo morto nell’incidente, chiesta l’archiviazione. Opposizione dei familiari

MENFI. Il prossimo venerdì, 19 marzo, al Tribunale di Sciacca, è fissata l’udienza del processo nel quale sono indagati funzionari dell’ex Provincia regionale per l’ipotesi di responsabilità nell’incidente nel quale perse la vita il piccolo Marco Castelli, di 7 anni. L’incidente avvenne il 15 agosto 2018 ed ebbe come teatro la strada provinciale 50, arteria in prossimità di Menfi  all’incrocio con la nota località balneare Lido Fiori.

Drammatico incidente la cui morte del bimbo fu causata dalla pressione sul corpicino del piccolo Marco di un tubo di ferro Innocenti penetrato nell’abitacolo dell’autovettura a bordo della quale, oltre al piccolo Marco, c’erano i familiari. Il tubo era stato collocato a mò di recinzione per delimitare un ponticello. L’auto si scontrò con un’altra auto ad un incrocio, terminando la corsa contro la palizzata in ferro.

Le indagini si sono concluse con la richiesta del rinvio a giudizio del conducente della Ford Mondeo, del Comune (per la segnaletica stradale) e dell’ex amministrazione provinciale, proprietaria della strada.

L’udienza, fissata per dopodomani, riporta il Giornale di Sicilia di oggi con un articolo firmato da Francesca Capizzi, servirà per la discussione dell’opposizione presentata dalla famiglia Castelli alla richiesta di archiviazione per quanto riguarda la posizione processuale dei funzionari dell’ex Provincia regionale chiamati in causa nel processo per la morte di Marco.

I genitori del piccolo Marco, Gualtiero e Antonella “oltre a presentare per mezzo dei due legali l’ opposizione alla richiesta di archiviazione, si dicono indignati e frustrati di fronte a tale possibilità”, riporta il Gds, aggiungendo che i genitori non hanno gradito “la risposta del comune di Menfi, fatta pervenire attraverso i legali, con la quale nega ogni responsabilità dell’incidente sostenendo che la strada in cui è avvenuto l’incidente non è del Comune”.