Menfi, al Santi Bivona celebrata la Giornata internazionale contro la violenza alle donne
MENFI- Al Plesso “Mazzini” dell’Istituto Comprensivo “Santi Bivona di Menfi” si è celebrata la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, con una performance molto toccante, che ha visto protagonisti le alunne e gli alunni di tutte le classi della scuola secondaria di I grado, guidati dal team di insegnanti che hanno coordinato il progetto: la prof.ssa Marilena Augello, la prof.ssa Irene Carlino, la prof.ssa Monica Di Pietro e la prof.ssa Gabriella Imbrogiani. L’evento di oggi segna il punto di arrivo di un lungo lavoro di preparazione e sensibilizzazione, avvenuto prima di tutto nelle aule scolastiche e, solo successivamente, trasformato in performance collettiva: quarantacinque alunni sono usciti dalle classi mascherati e, ad uno ad uno, si sono tolti la maschera per rivelare la propria identità: sono le vittime di violenza degli ultimi anni, che come in un appello impietoso, scandiscono il proprio nome e cognome, chi le uccise e quando. Nella serialità di questa operazione di “svelamento”, allo spettatore appare distintamente la dimensione del problema, di quell’escalation di violenza che, negli ultimi tempi, ha i contorni del dramma sociale. Nell’applauso finale, che scioglie il rispettoso e quasi surreale silenzio dei minuti precedenti nell’atrio della scuola, si avverte distintamente una tensione emotiva che è fatta di rabbia e commozione. Sentimenti autentici che nascono là dove l’educazione sentimentale, l’educazione alle emozioni agisce attivamente.
L’evento di oggi era di tutti e per tutti; era certo una commemorazione, ma era anche il primo passo di questi giovanissimi alunni per invertire la marcia, per rompere quel meccanismo di distorsione affettiva che è all’origine delle violenze ai danni delle donne di ogni età. È stato indispensabile restituire loro un nome, simbolicamente farlo riemergere dall’indistinta etichetta di vittime, ricordare la loro quotidianità brutalmente interrotta per riconoscersi simili a loro: è proprio di questo che ha parlato la dirigente scolastica, professoressa Francesca Maria Cusumano, al termine della performance. Rivolgendosi direttamente ai ragazzi e alle ragazze che oggi sono stati attori e testimoni, ha ricordato loro l’importanza di riconoscere gli amori sbagliati dai primi segnali, ha ricordato cosa significano fiducia, libertà e dialogo nei rapporti di coppia, ma non solo.