“MELANCHOLIA”, MOSTRA PERSONALE DI GIUSEPPE DI SALVO
“Posiviri” organizza la mostra personale di Giuseppe Di Salvo, dal titolo “Melancholìa”, propulsione energetica del malessere. La mostra inizia il 24 settembre e si conclude l’8 ottobre. La mostra si svolge nei locali dell’associazione culturale Posiviri, in vicolo Puccio n. 9.
L’iniziativa culturali dei ragazzi dell’Associazione continua. Non si ferma al solo periodo estivo. Giovani che si interssano di cultura e la promuovono. Un impegno meritevole che spezza l’idea di una città distante dalle iniziative culturali. E, invece, l’affluenza delle persone quando si svolgono tali appuntamenti è un dato positivo.
Questa la critica di Valeria Ciaccio. Volti contratti che urlano . Volti contratti che stringono i denti. Corpi ristretti soffocati e sformati da uno spazio angusto. Per esplorare il sentimento malinconico Giuseppe di Salvo parte dalla crisi, dal momento di scoppio energetico procurato dal malessere, dallo squilibrio degli umori che si palesano negli spasmi facciali ritratti. Giuseppe Di Salvo sceglie di esprimere attraverso il corpo, il gesto, l’espressione facciale il travaglio che avviene tra la parte statica e la parte esplosiva all’interno dell’esperienza malinconica. Il gesto rappresentato termina sempre con un urlo che rappresenta quindi il momento di esplosione energetica prima compresso e contenuto all’interno: il momento creativo.
Evoluzione. Corpi immobili ma in movimento, visi assorti ma urlanti, membra assopite ma allertate contorte sofferenti: il corpo si sdoppia, passa dalla stasi all’esplosione. In questo modo l’autore vuole visualizzare il passaggio bifasico del processo malinconico. Introspezione oscura. Masse informi, rigonfiamenti, tumor : Giuseppe di Salvo conclude il proprio percorso approdando ad una visualizzazione quasi astratta del malessere malinconico per dare una plasticità a questo sentimento andando oltre il corpo che lo manifesta. Andiamo quindi dentro al nostro corpo, osserviamo da vicino questo malessere, che si muove dentro di noi e lo sentiamo come un corpo esterno malevolo, ma allo stesso tempo propulsore dell’energia creativa per eccellenza.