Medicina di Base ad Agrigento: servizi da terzo mondo. Lettera di un cittadino
AGRIGENTO. Sui disservizi alla Medicina di Base di Agrigento riceviamo una segnalazione da parte di un cittadino che ha vissuto un’odissea.
Prima o poi, vuoi per effettuare un cambio del medico di base, vuoi perché è nata una nuova creatura in famiglia e devi fare assegnare il pediatra, vuoi per effettuare il Vaccino anti covid e la tua patologia non risulta nell’archivio informatico del sistema dell’Asp – anche se sei titolare del libretto di esenzione per “patologia”- , vuoi per i presìdi medici che spettano al vostro caro congiunto ormai in fin di vita, vuoi, vuoi etc… prima o poi capita a tutti di dovere impattare nell’organizzazione della Medicina di Base. Lo sportello, spostato recentemente al piano terra dell’ex ospedale San Giovanni di Dio è tenuto ad assolvere a tutto quanto descritto sopra e altro ancora; serve i 12 Comuni afferenti il Distretto Sanitario di Agrigento con un bacino d’utenza di circa 200.000 abitanti.
Vi può capitare, per una qualsiasi motivazione di recarvi allo sportello e di prendere alle 9,30 il numero 73 ed apprendere dall’addetta posta innanzi al corridoio del padiglione, che stanno “servendo” il numero 0.
Egregio signor Commissario Dr. Zappia, ci eravamo convinti , con con il Suo insediamento, dopo circa un anno di assenza “vacatio” di dovere inaugurare (è scritto tra l’altro nella home page del sito dell’ASP) un nuovo corso per la sanità Agrigentina”.
Abbiamo osservato, stante le sue dichiarazioni, che il tourn over dei Dirigenti e capi servizio, messo in atto da Lei, da troppo tempo destinati allo stesso incarico, avrebbe dato quell’impulso e quella linfa necessaria a fare meglio funzionare la macchina organizzativa sanitaria Agrigentina, storicamente inefficiente e politicizzata.
Abbiamo appreso dagli organi di stampa, la sua volontà a “presidiare” direttamente la funzionalità degli uffici periferici con continue visite a sorpresa per valutare il livello di servizio che gli stessi erogano alla cittadinanza e ci risulta che si è recato a Sciacca, Ribera etc..
L’abbiano ascoltato attentamente quando settimanalmente ci illustra i dati Covid. Ma Le chiedo egregio signor Commissario, com’è possibile tollerare una situazione come quella in atto allo sportello della Medicina di Base, dove i “Clienti”, vengono trattati come carne da macello, assembrati ad aspettare il loro turno giornate intere, costretti spesso a ritornare perché non hanno fatto in tempo entro le 13 ad essere ricevuti o a rifare il turno perché mancava una fotocopia o piuttosto un documento?
I due operatori di sportello (ribadisco per 200.000 abitanti) , addetti a svolgere le loro mansioni, si trovano piuttosto che a lavorare, a fronteggiare pesanti insulti della gente giustamente esasperata.
Signor Commissario, ma le sembra che oggi, dove tutto viene fatto on-line, si possa tollerare una situazione del genere?
Andrea Bongiorno