Mattarella “Dire no a metodi mafiosi o si rischia di diventare complici”

CASAL DI PRINCIPE (ITALPRESS) – Don Peppe Diana “aveva capito che la mafia è anche conseguenza dell’ignoranza, del sottosviluppo, della carenza di prospettive, e che quindi la repressione, indispensabile, non è sufficiente e che la mafia si sconfigge definitivamente sviluppando modelli fondati sulla legalità, sulla trasparenza, sulla cultura, sull’efficienza della macchina pubblica”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando agli studenti dell’istituto tecnico “Guido Carli” e degli istituti comprensivi di Casale “Don Diana” e “Spirito Santo” di Casal Di Principe (Caserta), dove partecipa al ricordo di Don Peppe Diana, in occasione della Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. “Per tutti questi motivi – ha aggiunto Mattarella rivolto agli studenti – la lotta alle mafie riguarda tutti, ciascuno di noi. Non si può restare indifferenti, non si può dire: non mi riguarda. O si respingono con nettezza i metodi mafiosi o, anche inconsapevolmente, si rischia di diventarne complici”. Il Presidente ha poi aggiunto “La mafia è violenza ma, anzitutto, viltà. I mafiosi non hanno nessun senso dell’onore nè coraggio. Si presentano forti con i deboli. Uccidono persone disarmate, organizzano attentati indiscriminati, non si fermano davanti a donne e a bambini. Si nascondono nell’oscurità”. “Battere la mafia è possibile. Lo diceva Giovanni Falcone ‘la mafia non è affatto invincibile. E’ un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una finè”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando a Casal Di Principe (Caserta), dove partecipa al ricordo di Don Peppe Diana, in occasione della Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. “La solidarietà – ha aggiunto il Capo dello Stato – l’inclusività, l’arte, la cultura, l’allegria sono antidoti alla mentalità mafiosa, che prospera nell’ignoranza, nel disprezzo degli altri, nella paura”.

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