Marisa Leo aveva 39 anni, inseguita e uccisa dall’ex. Nel 2020 fece una denuncia per stalking

MARSALA- Aveva 39 anni Marisa Leo, una figlia, una vita di successi nella sua attività. Marisa era solare. “Era una persona splendida – spiega l’avvocato Lorenzo Marchese, che l’ha assistita nel processo penale -, solare, propositiva, innamorata della vita e di sua figlia. Ed è per tutelare la figlia che ha deciso di ritirare la querela. Una scelta personale su nessuno può sindacare”. Lei lo ha “graziato”, lui l’ha ammazzata senza pietà. Angelo Reina, che ieri ha ucciso a fucilate Marisa, era il padre di sua figlia e rischiava di essere condannato nel processo. Marisa decise di fare un passo indietro, tentando di avviare un percorso condiviso. Sono andati da uno psicologo. “Tra altri e bassi” – ripeteva spesso – sembrava che stesse funzionando, che l’uomo prendesse coscienza della fine della reazione sentimentale e dei suoi doveri di padre. Sembrava, appunto.

Lui, però, non si rassegnava. Un giorno la incrociò in macchina. La insegui lungo la statale, le tagliò la strada costringendola a fermarsi vicino a una stazione di servizio. Ripeteva di amarla e al contempo la minacciava. Era ossessionato. Fu solo l’ultimo episodio di una lunga serie. Reina la pedinava. La vita di Marisa era diventata impossibile. Se lo ritrovava davanti anche quando andava a prendere il caffè al bar.
Dopo avere ucciso Marisa,  Angelo Reina si è dato alla fuga in auto verso Castellammare del Golfo, dove si è sparato.