MARINERIA DI SCIACCA SUL PIEDE DI GUERRA:L’UE VUOLE TELECAMERE A BORDO PER MONITORARE LA PESCA

Non cè pace per la marineria di Sciacca e per quelle siciliane. Sono colpite da un durissimo regolamento dell’UE che i pescatori definiscono vessatorio. E’ in fase di discussione all’UE un’integrazione al già contestato e restringente regolamento comunitario che incide sul sistema dei controlli sulla attività di pesca che prevedrebbe anche l’installazione di telecamere a bordo dei singoli motopesca per monitorare e controllare le catture di pesce, questo unitamente ad altri controlli sempre più stringenti per l’attività di pesca.

Ne hanno discusso ieri i pescatori delle cooperative “Fra pescatori”, Madonna del Soccorso” e San Paolo consulting. Hanno criticato il provvedimento normativo che è all’esame della Commissione Pesca Europea e potrebbe approdare al Parlamento Europeo ad ottobre per l’approvazione definitiva.

“La crisi del settore pesca è nota da diversi anni, fattori strutturali e congiunturali hanno contribuito insieme a portare al collasso le marinerie del nostro paese, ma riteniamo a questo punto ci sia un preciso disegno da parte della politica Europea di mettere definitivamente “al tappeto” il settore della pesca, sono anni ormai che le norme comunitarie vanno tutti nella medesima direzione, cioè quella di far chiudere il settore a vantaggio della importazione del pesce o verso sistemi diversi di produzione, vedi acquacultura”, è scritto in una nota delle cooperative dei pescatori.

La marineria saccense chiede al Governo italiano, ai parlamentari e alle organizzazioni di categoria “di fare quadrato e trovare il modo di modificare la proposta di regolamento comunitario. I pescatori vogliono rispettare le norme ma al tempo stesso chiedono che le leggi non siano vessatorie”.

Intanto, nei prossimi giorni verrà definita la data di un incontro fra marinerie siciliane, per stabilire nel dettaglio forme di protesta e incontri con rappresentati politici e di categoria.

La marineria di Sciacca, nel contempo, dichiara lo stato di agitazione del settore che al momento non prevede forme di astensione dal lavoro o manifestazioni pubbliche.