MARINERIE AGRIGENTINE RIUNITE A SCIACCA. CONTINUA LO STATO DI AGITAZIONE
A conclusione della riunione di ieri a Roma del coordinamento nazionale dell’Alleanza delle Cooperative di Pesca, che ha annunciato manifestazioni di protesta in tutta Italia contro la sospensione degli sgravi contributivi nel settore pesca e il paventato rischio di vedersi cancellato, da un giorno all’altro, un sistema contributivo in vigore da quasi 20 anni, le marinerie Agrigentine (Sciacca, Porto Empedocle, Licata e Lampedusa) si sono riunite ieri sera a Sciacca presso l’oratorio della Chiesa di San Pietro per fare il punto della situazione e stabilire, congiuntamente a tutte le marinerie d’Italia, un unitario e condiviso percorso da intraprendere, compreso altre manifestazioni e forme di protesta, nel caso in cui, entro breve e, comunque, entro il prossimo 16 febbraio (data in cui è prevista la prima scadenza contributiva con il versamento dei contributi Inail), non venisse assicurato “definitivamente” detto sistema contributivo.
Oggi intanto i ministeri dell’agricoltura e del lavoro hanno annunciato di aver individuato una soluzione per garantire l’attuazione del regime contributivo previsto per il settore.
Nei prossimi giorni, infatti, sarà emanata e resa operativa una circolare che, tenendo conto che la Legge di Bilancio 2018 fissa lo sgravio contributivo al 45,07%, chiarisce le modalità per l’applicazione della misura.
Le marinerie, pur manifestando apprezzamento per gli sforzi con i quali il Governo sta cercando di tamponare l’emergenza, continuano ad essere fortemente preoccupate per le sorti di questo sempre più “martoriato” settore.
Pertanto, in attesa di capire come dovranno comportarsi le imprese da qui al 16 febbraio – prossima scadenza dei contributi INAIL e INPS, permane lo stato di agitazione delle marinerie, e si augurano di non dover dare corso ad iniziative di protesta per scongiurare l’eliminazione di un sistema contributivo che caratterizza il settore della pesca da quasi venti anni; un sistema senza il quale tutto il settore pesca sarà costretto a chiudere.
Giuseppe Recca