MARE DELLA FOGGIA, QUEI DATI COSI’ IRRAGIONEVOLI

La prima cosa che suscita perplessità è il silenzio di chi è preposto a difendere l’immagine di Sciacca. Se da un lato si fanno sforzi per “promuovere Sciacca”, dall’altro nulla si fa nel difenderla da dati ambientali che sono dubbi, incerti. L’inquinamento del torrente Foce di mezzo rimane un tema che si presenta ogni estate.

I dati riportati dal Portale delle Acque (del Ministero della Salute) evidenziano inquinamento. Analisi secondo le quali il mare della Foggia sarebbe non balneabile anche per colpa della presunta presenza sul torrente nel quale sarebbero stati rilevati scarti derivanti dalla lavorazione dell’olio. La presenza di scarti da frantoio appare bizzarra nei mesi estivi.

I residenti non ci stanno e invocano analisi e controanalisi anche da parte dell’autorità marittima. Il comitato della Foggia ha commissionato ulteriori accertamenti attraverso il ricorso ad un laboratorio privato e il Comune a chiedere a Girgenti acque tutti gli accertamenti necessari per stabilire il corretto funzionamento del depuratore, fronte da cui per fortuna al momento non giungono notizie negative. I residenti della Foggia, però, si sentono ghettizzati e rigettano le notizie che vengono fuori sul piano ambientale nella zona da loro abitata.

Le controanalisi effettivamente hanno più volte fornito risultati favorevoli. E allora se c’è una logica, come mai è inquinato solo quel tratto di mare della Foggia quando il Foce di mezzo divide in due gli specchi d’acqua della Foggia e della Tonnara? Non è immaginabile che sia inquinata l’acqua della Foggia e che non lo sia eventualmente anche quella della Tonnara. Il punto da chiarire è che non è più possibile né tanto meno accettabile che sulla condizione ambientale alla Foggia e alla Tonnara ci siano dati così contrastanti.

Archivio Notizie Corriere di Sciacca