MANOVRA QUASI OK: AUMENTO SIGARETTE E CEDOLARE SECCA AL 10%

Quasi accordo tra le due forze politiche che governano il Paese per la definizione della loro prima manovra finanziaria.

La maggioranza, in un vertice di due ore, ha trovato l’intesa su diversi punti: cedolare secca che resterà, e per sempre, al 10%, e in cambio salirà la “tassa sulla fortuna”. Niente aumenti sulle sigarette elettroniche, anche se il prelievo sui tabacchi salirà per le “bionde” tradizionali, portando in dote 88 milioni. Imprese che scommettono sulla rivoluzione green avranno 140 milioni di incentivi in più.

Sulla flat tax, invece, si lavora per eliminare tutti i vincoli. Nei giorni scorsi tutti i partiti si erano detti d’accordo almeno su uno dei paletti per l’accesso al regime agevolato, il divieto di cumulo per chi ha altri redditi superiori a 30mila. E si tratterebbe ancora, in particolare, sul vincolo legato agli investimenti, che escluderebbe dal forfettario chi spende più di 20mila euro.

La maggioranza ha chiuso anche un pacchetto per gli enti locali, che conterrà non solo il rifinanziamento per 110 milioni del fondo per il ristoro del mancato gettito Imu-Tasi ma anche l’accorpamento dei due balzelli sulle seconde case in una nuova «local tax».

Dalle bozze del decreto verrà ripescato anche l’aumento della tassa sulla fortuna, che servirà a coprire la stabilizzazione al 10% (anziché al 12,5%) della cedolare secca sugli affitti a canone concordato. La norma immaginata all’inizio prevedeva un aumento progressivo delle tasse sulle vincite partendo dai 500 euro (dal 12 al 15%), per arrivare al 25% per chi stacca un biglietto delle varie lotterie oltre il milione.

Confermate per ora sugar tax e plasti tax (su cui ci sarà però battaglia in Parlamento) e anche i 600 milioni in più per le famiglie. Il percorso dovrebbe essere confermato in due step: nel 2020 dovrebbero essere rafforzati gli attuali strumenti, con il bonus bebè che diventa assegno universale mensile per i nuovi nati e avrà tre diverse fasce a seconda del reddito (80 euro, 120 e 160 euro) e voucher per gli asili nido che dovrebbe salire fino a 3mila euro, sempre in base al reddito.