MANNINO SU FACEBOOK: “BERLUSCONI APRA CRISI E CHIAMI UDC NELLA MAGGIORANZA”

L’ex Ministro propone “normalizzazione” del sistema politico: da una parte socialisti, dall’altra popolari

Calogero Mannino commenta su Facebook i risultati delle elezioni nelle grandi città italiane. Ecco il testo del suo comunicato: “Inutile ignorare la portata del voto di Milano e Napoli, pur nel quadro di una consultazione elettorale amministrativa più larga. A Milano e Napoli Berlusconi, consapevole dei problemi politici che si erano aperti con la rottura del PDL ad opera di FLI, affidava la verifica politica della tenuta della sua leadership. Con il voto del 14 Dicembre il suo Governo aveva dribblato il ribaltone, ma la maggioranza raccolta alla Camera imponeva una verifica politica nel Paese. Questa verifica dice apertamente due cose che si intrecciano: Berlusconi può giungere al fine legislatura soltanto se rimescola le carte della maggioranza, quella attuale è inadeguata politicamente E può far questo soltanto se affronta e risolve il problema del suo partito. Forza Italia nata nel 1994, riproposta con la formula del partito del “predellino” e cioè partito radicale di massa, con la funzione prevalente dell’anticomunismo, ha esaurito il proprio ciclo. L’Italia chiede un riassetto del sistema politico, che deve mantenere la regola bipolare, ma non tollera l’attuale bipolarismo fondato sulla prevalenza del confronto di due partiti radicali di massa : PDL e PD. L’Italia guarda altri paesi d’Europa, guarda alla Germania e ritiene che sia giunto il momento di avere due partiti come il Partito Popolare ed il Partito Socialista. A Berlusconi il momento affida una grande responsabilità che richiede consapevolezza storica, intelligenza politica, autentica misura di leader. Il suo partito ha raccolto nei frangenti del 1994 un voto triplice : democristiano, socialista e rinnovamentista. Questa composizione va oggi fusa in una nuova sintesi. Berlusconi deve aprire la crisi di Governo e chiamare l’UDC ad entrare in maggioranza. Ma deve rendere possibile questo avviando il percorso che entro ragionevole tempo porti alla fusione delle forze moderate di centro nella forma del Partito Popolare. Il recupero della tradizione Sturziana e Degasperiana è la via maestra di questa nuova riaggregazione. Se Berlusconi non si da un obiettivo di questa portata non riuscirà a concludere la legislatura e meno che mai potrà sperare di vincere nuove elezioni. A Milano, aldilà di quello che potrà accadere al ballottaggio, gli elettori hanno premiato un candidato come Pisapia. Cioè un moderato che guida l’alternativa della sinistra radicale. A Napoli – singolare corrispondenza – al primo turno il vincitore politico è De Magistris, un radicale che vuole guidare la sinistra.L’elettorato italiano ha attivato il cambiamento di scena. Infatti come potrebbe questo bipolarismo italiano continuare ad essere la competizione tra due posizioni radicali? C’è allora da affrontare il dopo 1994. Non si tratta più di fermare i comunisti alle porte della Capitale, si tratta di avviare una normalizzazione del sistema politico. Da una parte i popolari dall’altra i socialisti. Se così sarà il circolo della democrazia italiana da perverso diverrà virtuoso. Comincino i democristiani di centro a far valere con la propria voce il proprio ragionamento. Berlusconi non dovrebbe mancare questo appuntamento.Casini meno che mai”.

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