Mangiacavallo-Musumeci tutto d’un fiato: fidanzamento ufficiale e matrimonio

SCIACCA. Con la nascita all’Assemblea Regionale Siciliana dell’intergruppo parlamentare “Per la Sicilia” al quale aderiscono i 10 deputati dei gruppi di DiventeràBellissima e Attiva Sicilia, si sancisse ufficialmente l’intesa, che nelle scorse settimane era stata definita solo di fine legislatura, tra il partito del presidente della Regione Nello Musumeci e gli ex grillini che un anno fa si sono resi protagonisti del clamoroso strappo.

Un accordo che coinvolge anche il deputato regionale saccense Matteo Mangiacavallo, adesso sempre più strutturato nell’area di Centrodestra dalla quale sembrava fosse molto distante, e pronto a dialogare alla pari con tutte le forze politiche che sostengono il governatore, e cioè Forza Italia e Lega per Salvini.

Un accordo, si legge in una nota diffusa dal nuovo gruppo politico, che ha l’obiettivo di “gettare le basi per un’intesa programmatica finalizzata alla promozione “della cultura del buon governo” e che punti con priorità all’attuazione dello Statuto speciale della Regione Siciliana, al riconoscimento dello stato di insularità, alla promozione di politiche attive del lavoro e di inclusione sociale, al potenziamento delle infrastrutture, alla tutela dell’ambiente e alla promozione dei beni culturali dell’Isola”.

Un patto di fine legislatura, con cui lanciare la nuova legislatura, quella che si determinerà alle elezioni dell’autunno del 2022, con Musumeci che vuole ricandidarsi nonostante Salvini inviti tutti alla calma e Forza Italia tenti di rilanciare le legittime ambizioni di Miccichè.

L’intergruppo “Per la Sicilia”, che già si è riunito una prima volta in assemblea, verrà ufficialmente presentato il 20 agosto in occasione di un evento dedicato al rilancio dei temi dell’Autonomia della Regione, del riconoscimento dell’insularità e della definizione del contenzioso Stato-Regione.

Nel frattempo, Mangiacavallo dovrà affrontare un passaggio non facile: cercare di spiegare alle 14.973 persone che nel 2017 lo hanno votato (moltissime delle quali di area Centrosinistra) il perchè di questo cambio di casacca così netto e magari anche i suoi obiettivi futuri ed i benefici previsti per la città e il territorio di Sciacca. Non è ancora noto se vuole tentare per la terza volta di sedersi a Palazzo dei Normanni o se voglia, come si dice in giro, tentare quella ricandidatura a sindaco di Sciacca che molti già gli chiedevano nel 2017, quando il M5S ha avuto la grande opportunità di conquistare la guida della città. Ma questa volta forse dovrà ripartire da zero.