Mangiacavallo: “La situazione epidemiologica è grave, servono misure più restrittive”
RIBERA. “Servono misure più restrittive”. A sostenerlo è lo pneumologo Nenè Mangiacavallo che interviene nella sua veste di medico specializzato in patologie polmonari e che quotidianamente vede direttamente le conseguenze di una situazione epidemiologia che a Ribera è uscita dal controllo. Un messaggio video nel suo profilo Facebook che invitiamo ad ascoltare per la schiettezza del contenuto, senza ricorrere a formule linguistiche che possano affievolire un fenomeno sanitario che, invece, è drammatico. https://www.facebook.com/nmangiacavallo/videos/10222215093998284
I dati di ieri, certificati dall’Asp di Agrigento, registrano a Ribera 230 positivi. Abbiamo già, ieri, pubblicato uno specifico articolo contenente anche grafici che, al di là del numero di 230 positivi, indicano, chiaramente, che la situazione è gravissima illustrando la peculiarità di un quadro sanitario che mostra una preoccupante velocità di diffusione del virus.
“Servono misure più restrittive- sollecita Mangiacavallo- rispetto a quelle in atto nonostante la zona rossa. Serve subito rimuovere quella possibilità che permette l’uscita giornaliera che offre la possibilità di far visita a parenti o amici”. Insomma, considerato oggettivamente e obiettivamente la situazione epidemiologica di Ribera “serve il lockdown rigoroso ” e Mangiacavallo sollecita le autorità competenti “ad assumere senza esitazione le misure che sono utili a bloccare i contatti tra le persone”.
Ed è talmente grave la situazione a Ribera che Mangiacavallo sottolinea che “nulla è frutto di avverso fato, ma tutto è conseguenza di “comportamenti che hanno dimostrato non essere rispondenti alle norme anti contagio ma anche alle esigenze di bloccare la facilità dei contatti”.
“Siamo in guerra- chiosa Mangiacavallo- e non servono gli effetti cromatici della zona per bloccare la diffusione. E’ necessario prendere in mano la situazione e adottare misure più restrittive”. E Mangiacavallo, cattolico credente e praticante, arriva anche a suggerire la chiusura delle chiese “se serve a evitare occasioni di incontri”. Insomma, a mali estremi, estremi rimedi.
Mangiacavallo non esita anche a sollecitare, in questo quadro bellico che coinvolge Ribera, “l’intervento di una presenza più massiccia di forze dell’ordine e anche dell’esercito”.
Dalla situazione di Ribera non sui esce attendendo il corso del fato. SI esce se si è consapevoli della reale e grave situazione epidemiologica della cittadina. Ma è anche un chiaro invito alla Istituzione comunale di afferrare le redini con determinazioni, senza attendere che gli eventi facciano il loro corso fuori da ogni controllo.
Filippo Cardinale