MANGIACAVALLO: “FICARRA INVECE DI RISOLVERE I PROBLEMI, VESTE I PANNI DEL POLITICO” E ANNUNCIA QUERELA AL MANAGER

Da Roma, invece, il M5S chiede al Ministero un’ispezione per le assunzioni disposte da Ficarra a tempo determinato facendo firmare un modulo di rinuncia ai diritti

Lo scontro verbale tra il direttore generale dell’Asp di Agrigento, Salvatore Lucio Ficarra e il deputato saccense pentastellato Matteo Mangiacavallo si fa sempre più aspro. L’ultimo pomo della discordia è la questione relativa alla nomina del primario al Pronto Soccorso di Sciacca. 

“Spiace constatare, in qualità di rappresentante delle Istituzioni regionali, che il direttore generale dell’ASP 1 di Agrigento, invece di risolvere i gravi problemi in cui versa il Pronto Soccorso di Sciacca, non abbia perso l’occasione, ancora una volta, per dismettere i panni dell’amministratore per vestire indebitamente quelli del politico, che non è, nel probabile tentativo di sviare l’opinione pubblica e giustificare i propri comportamenti”, replica Mangiacavallo il quale rimarca come il direttore Ficarra dimentica “che il suo interlocutore è un deputato regionale che esercita il giusto diritto di controllo e critica politica dell’operato di un amministratore nominato dalla politica e pertanto compie le proprie azioni nell’interesse della collettività”.

Ficarra, invece, secondo Mangiacavallo “ricerca esclusivamente lo scontro personale alimentando bieche e gravissime insinuazioni, nonché offese gratuite”. Si basi, invece, “su fatti concreti ed evidenti”.

Non solo scambi a mezzo note. Mangiacavallo, evidenziando che “ciascuno si assume la responsabilità di ciò che scrive”, preannuncia che Ficcarra “saprà dare ampie giustificazioni dinanzi l’autorità giudiziaria”.  Dunque, anche Mangiacavallo ricorre le vie giudiziarie per sporgere querela.

Infine, Mangiacavallo riprende Ficarra il quale “non si è minimamente preoccupato di smentire i giornali che riportavano le voci della nomina del dottor Ignazio Galizia a primario del Pronto Soccorso di Sciacca. Il fratello del segretario particolare dell’On. Michele Cimino non è (ancora) diventato primario e, forse, questa è una davvero una notizia”.

Intanto, a Roma, la deputata grillina Marialucia Lorefice ha presentato interrogazione al Ministerpo della Salute circa le assunzioni espletate facendo frimare un modulo con la quale chi sottoscrive rinuncia ai suoi diritti. 

Questa la richiesta al Ministro di un’ispezione

Al Ministro della Salute,  On. Beatrice Lorenzin

Onorevole Ministro,

la presente per segnalarLe che presso l’Azienda sanitaria provincia n. 1 di Agrigento pare si siano verificati abusi da parte dei dirigenti nei confronti del personale dipendente con contratto di lavoro a tempo determinato.

Da fonti giornalistiche, in particolare un servizio mandato in onda dalla trasmissione televisiva “La gabbia open” lo scorso 11 gennaio su La 7 (http://www.la7.it/la-gabbia/video/pur-di-lavorare-molti-precari-rinunciano-ai-propri-diritti-12-01-2017-201785), si apprende che la Direzione Sanitaria e la Direzione Amministrativa dell’ASP 1 avrebbero consegnato ai direttori di numerose strutture complesse, un modello di dichiarazione liberatoria da distribuire al personale medico, sanitario, amministrativo e del comparto, assunto a tempo determinato, allo scopo di far rinunciare ai dipendenti la cui proroga del contratto fa superare i tre quarti di tempo determinato, a qualunque azione legale tendente a stabilizzarli.

E’ mio dovere porre alla Sua attenzione la grave situazione che si sta verificando presso l’azienda sanitaria siciliana e chiedere altresì il Suo autorevole intervento al fine di promuovere un’ispezione ministeriale che chiarisca la vicenda.

Fiduciosa nell’accoglimento del presente appello, porgo i miei più cordiali saluti.

Deputata Marialucia Lorefice

Roma, lì 16.01.2016

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