RESORT DI MANGIA A GERACI FERMATO DALLA BUROCRAZIA
Il peggior nemico che regna nella nostra Sicilia è la burocrazia. Un nemico talmente subdolo ma efficace che fa dire ad Antonio Mangia addio al suo progetto di realizzare il suo resort a Geraci Siculo, zona termale, che avrebbe portato a Geraci turisti e diversi posti di lavoro. Tutto buttato all’aria, mesi di progettazione, permessi, bandi di gara, richieste e pareri della Soprintendenza non sono bastati a vincere una gara ad ostacoli. Una situazione che ci ricorda le peripezie passate da sir Rocco Forte per la realizzazione del Verdura Resort, le lotte di Legambiente con 52 esposti, i ritardi e gli errori di una Regione che ha la vocazione a far scappare gli imprenditori. Una Regione che chiude le Terme di Sciacca per l’incapacità e la non volontà di emettere un bando.
Cari Soci, oggi è un giorno particolarmente triste per me. Ho convocato questa assemblea per darvi le opportune informazioni circa la mia decisione di rinunciare alla costruzione di un centro termale in Contrada Parrino di Geraci. Avevo l’ambizione, l’entusiasmo, la voglia e l’orgoglio di creare nel mio paese un centro termale come esiste a Fiuggi , a Chianciano ed Ischia. Sognavo di vedere flotte di turisti con eleganti bicchieri di ceramica in mano che mescevano fresche acque oligominerali che sgorgavano da fontanelle in pietra locale in prati erbosi, alberati e fioriti. Insomma avevo quella febbre irrefrenabile dell’imprenditore che mi ha portato durante la mia vita a creare, dal nulla, una delle più importanti catene alberghiere che esistono in Italia e che operano con successo. Ricordo che Aeroviaggi è proprietaria di dodici complessi alberghieri più tre in gestione in Sicilia ed in Sardegna per un totale di 10 mila posti letto a piena occupazione, come in questo momento ospita più di 9 mila turisti e dà lavoro a oltre mille dipendenti e che ultimamente ha fatto risorgere a Pollina un complesso turistico chiuso da quattro anni e quello che più conta pieno costantemente di turisti in soggiorno fin dal primo giorno di apertura. Vi dico tutto questo non per farmene un vanto (come sapete sono una persona alquanto modesta) ma per avvalorare la serietà e la validità del progetto Madonie Terme. Nel lontano 2011 abbiamo costituito la presente società registrando immediatamente ostacoli ed avversità di ogni tipo.L’Amministrazione comunale, alla quale abbiamo fatto richiesta per l’acquisto del terreno, ci rispose subito che bisognava fare un bando ed il prezzo lo doveva stabilire l’Ufficio del Territorio della regione siciliana; ufficio che valutò l’area per la sbalorditiva somma di 500mila euro (un miliardo di vecchie lire), un terreno prossimo al cimitero in una zona scoscesa della montagna. Pensavamo che di fronte a questa importante iniziativa il Sindaco e l’amministrazione comunale si adoperassero per farci avere il terreno ad un prezzo simbolico. Il Sindaco invece si limitò a chiedere agli uffici tecnici delle regione siciliana il prezzo di vendita, senza mettere in valore le ricadute che un progetto del genere avessero per l’economia di Geraci e di tutte le Madonie. Decidemmo di non partecipare a quel bando che fu pubblicato per altre 2 volte andando regolarmente deserto per l’evidente esosità del prezzo e il disinteresse totale di altre aziende disposte ad investire su quell’iniziativa. Al bando successivo che, a seguito di apposita direttiva del Consiglio comunale fu pubblicato con una consistente riduzione di prezzo (293mila euro), pur considerandolo sempre alto per le valutazioni dei nostri tecnici, decidemmo di partecipare presentando un’offerta di 300mila euro – risultata la sola ed unica – con tutti gli allegati richiesti dal bando ed il progetto preliminare del Centro Termale e del Benessere con albergo di cento camere. L’offerta fu valutata dal Comune conforme a quanto richiesto nel bando e ci venne richiesta altra documentazione oltre al versamento della prima rata – ovvero la caparra confirmatoria – necessaria per la stipula del contratto preliminare di vendita dell’area. Dopo circa sei mesi si pervenne alla stipula del contratto preliminare di vendita.Nel rigoroso rispetto del progetto preliminare presentato in sede di gara come espressamente previsto dal preliminare di vendita stipulato con il comune di Geraci Siculo, i nostri tecnici hanno quindi elaborato il piano di lottizzazione che, trattandosi di attività produttiva, è stato presentato al Suap di competenza per ottenere in conferenza di servizi i permessi e le autorizzazioni necessarie per procedere alla fase esecutiva dell’opera. Ho notizia che i nostri tecnici si sono costantemente rapportati con gli uffici del comune di Geraci Siculo e di SO.SVI.MA, per le modalità tecniche da seguire e per la documentazione da produrre (una enorme mole di elaborati cartacei ed informatici) senza che mai nessuno avesse avuto nulla da ridire sugli elaborati inoltrati.
A giugno scorso da parte del Presidente di SO.SVI.MA ci perviene la convocazione della Conferenza di Servizi fissata per il 16 luglio 2017. Sei giorni prima di tale data mi viene recapitata, da parte di SO.SVI.MA., la determinazione della Soprintendenza BB. CC. di Palermo che boccia inesorabilmente il nostro progetto. Ho convocato i nostri tecnici per avere spiegazioni e mi informano che in quei giorni recandosi in quell’ufficio apprendono che il piano di lottizzazione da noi proposto veniva respinto perché tra l’altro non aveva recepito alcune utili indicazioni impartite nel corso di incontri informali – pare alla presenza dei massimi responsabili del Comune e di SO.SVI.MA – a taluni “potenziali” professionisti.
Mi domando: come facevamo noi a recepire quelle indicazioni, se mai nessuno ce le aveva comunicate? Tutto questo, se ce ne fosse ancora bisogno, dimostra l’assenza di collaborazione da parte dei soggetti pubblici e privati prima richiamati e il disinteresse con il quale l’amministrazione comunale in particolare ha trattato la nostra iniziativa.
Come discusso in precedenti assemblee, senza la disponibilità di una sorgente di acqua oligominerale il centro termale non si poteva realizzare. Presentammo una monumentale documentazione con assistenza di nostri costosi tecnici. Furono fatte due conferenze di servizi presso SO.SVI.MA. con esito negativo per opposizione del Parco delle Madonie. Anche in questa procedura il comune di Geraci non ci ha dato alcun aiuto o supporto mostrandosi totalmente disinteressato al problema di primario interesse nei confronti della comunità geracese. Successivamente, abbiamo costituito la nostra ITG, della quale deteniamo il 70 per cento del capitale sociale, appositamente per destinarla alla ricerca di acqua oligominerale all’esterno dell’area di Parco vincolata e poter alimentare il centro termale Madonie.
Anche le iniziative della ITG sono state in ogni modo ostacolate e rallentate da una burocrazia nemica dello sviluppo e da agenti esterni per cui è in atto un complesso contenzioso amministrativo del quale vi darò conto in separata sede, per ovvi motivi di riservatezza. Ritengo che senza poter disporre di una sorgente di acqua oligominerale per le cure idropiniche il centro termale non ha motivo di esistere.
Le vicende sopra esposte manifestano la totale assenza di interesse verso le nostre iniziative da parte delle Amministrazioni Regionale e Comunale, che non hanno voluto sostenere l’iniziativa di un coraggioso imprenditore innamorato e voglioso d’investire in un territorio depauperato da risorse umane per mancanza di lavoro. Il pronunciamento della Soprintendenza sul piano di lottizzazione, per quanto rivedibile e/o emendabile, evidenzia l’impossibilità di potere attuare sull’area venduta il centro Termale e di Benessere. Per tali motivi ritengo opportuno proporre all’Assemblea di deliberare la rinuncia a proseguire nel progetto di costruzione del Centro Termale in contrada Parrino con la conseguenza di richiedere il risarcimento dei danni subiti per l’aggiudicazione di un’area non idonea alla costruzione del Complesso Termale in contrada Parrino e la immediata restituzione del doppio della caparra confirmatoria (circa 180mila euro), già versata dalla nostra società.
Il CdA, su proposta di alcuni consiglieri, ha deciso anche di proseguire l’iter del contenzioso nei confronti della Regione relativo alle vicende connesse al permesso di ricerca ottenuto dalla ITG in contrada Fegotti, che è stato sospeso a seguito di ricorso della società Terme Geraci. La presente decisione, non significa sciogliere alcuna società, ma vuole prendere solo atto di circostanze avverse alla realizzazione del nostro programma/sogno. All’eventuale verificarsi di circostanze più favorevoli e di interlocutori istituzionali a tutti i livelli che credano veramente e sostengano senza remore le nostre iniziative, saremo nelle condizioni di riprendere il nostro programma e di realizzare il centro termale anche in aree diverse da quella di contrada Parrino.
Amo il mio paese e lo preferisco ai miei lussuosi alberghi per passarvi le mie vacanze. Ribadisco che quanto comunicato mi ha provocato tanta amarezza e delusione personale e aziendale, ma per la trasparenza dei fatti, per la fiducia che mi avete sempre accordato e per tutelare gli interessi di tutti noi, sono stato costretto a proporvi di approvare questa relazione e le determinazioni adottate dal nostro Cda. Chiedo pertanto all’Assemblea di deliberare a maggioranza il temporaneo abbandono del costruendo Centro termale in contrada Parrino.