Manca l’acqua, ma in Consiglio comunale abbondano le invettive. La seduta di ieri sera come un ring
“Ho verificato- ha detto Bellanca- che dei 100 litri di acqua al secondo del Grattavoli oltre 72 litri vengono dirottati verso Agrigento e solo un terza dell’acqua di Sciacca rimane in città”.
Altissima tensione nell’aula consiliare Falcone-Borsellino per la trattazione della problematica sulla crisi idrica a Sciacca. Alla crisi idrica si è aggiunta la polemica sulla governance di Aica. Quest’ultima ha espresso durissima contrapposizione tra il sindaco e il centro destra. Si dimentica che Aica, la consortile pubblica che gestisce il servizio idrico agrigentino è stata appannaggio sia del centrosinistra che del centrodestra. “Il centrodestra ha occupato tutte le poltrone disponibili nel Cda di Aica, dovreste spiegare voi perché non si è in grado di gestire l’emergenza idrica”, ha detto Fabio Termine citando nome, cognome e appartenenza politica di ogni singolo responsabile e tirando in ballo anche il governo regionale perchè in ritardo con l’approvazione di misure per gestire la siccità. Insorge l’opposizione che ha evidenziato che il sindaco non doveva cadere nel litigio. Insomma, per il centrodestra, il sindaco avrebbe deliberatamente alzato il tono della polemica, portandola a questione politica, perché in evidente difficoltà sul tema del servizio idrico.
Una seduta consiliare più rovente del caldo africano. Il sindaco Fabio Termine, nel suo lungo intervento iniziale, aveva annunciato la decisione di provvedere alla manutenzione diretta delle tante, troppe perdite idriche in città, andando poi a compensare le somme con quanto dovuto al gestore, così come aveva ribabito che l’acqua dei due nuovi pozzi di Grattavoli (per i quali ha detto di aver ricevuto garanzie che saranno attivati a metà agosto) dovrà servire alle necessità della città di Sciacca e soltanto dopo, eventualmente, essere anche messa a disposizione degli altri comuni. “La misura è colma”- ha chiosato- riferendosi al mancato rispetto dei turni di erogazione, all’impossibilità per i cittadini di mettersi in contatto con Aica, ad una gestione dell’emergenza idrica in città da Termine ritenuta inefficiente, approssimativa e inadeguata.
Per l’opposizione si tratta di una presa di posizione, quella del sindaco di Sciacca, che è tardiva e che è frutto dell’esasperazione manifestata da cittadini, amministratori di condominio e comitati di quartiere. Da mesi le chiedevamo di effettuare le riparazioni lungo la condotta, sottraendo la spesa dal conto Aica, hanno evidenziato i consiglieri Brucculeri, Blo’ e La Barbera, per i quali soltanto adesso il sindaco parla dell’Azienda in termini negativi, dopo aver avuto in precedenza un atteggiamento di accondiscendenza.
Dopo due mesi di sollecitazioni, ha aggiunto Calogero Bono, Fabio Termine attacca Aica dimenticando che è un’azienda pubblica, costituita dai comuni, con i sindaci chiamati ad un ruolo di controllo che non è stato esercitato. Anche la stessa consigliera di maggioranza Daniela Campione ha evidenziato il ruolo da protagonisti dei sindaci e invitato Fabio Termine a battere i pugni e difendere gli interessi dei saccensi. Intanto, i nuovi pozzi di Grattavoli non saranno pronti entro il 15 agosto, ha detto Filippo Bellanca che giusto ieri mattina ha effettuato un sopralluogo nella zona appurando che il pozzo da riattivare è fermo solo perché manca la pompa e nessuno dell’amministrazione ha sollecitato, mentre per il nuovo le procedure di perforazione sono appena all’inizio. Bellanca ha invitato il sindaco a non concentrarsi unicamente sul mantenimento in città della nuova risorsa idrica, ma difendere anche l’acqua dei due pozzi attualmente attivi. “Ho verificato- ha detto Bellanca- che dei 100 litri di acqua al secondo del Grattavoli oltre 72 litri vengono dirottati verso Agrigento e solo un terza dell’acqua di Sciacca rimane in città”.
La vicenda Ati è stata al centro di un pesante intervento del consigliere Ignazio Bivona che ha accusato il sindaco di Sciacca di non avere neanche tentato di essere eletto presidente e assumere un ruolo di primo piano nelle vicende della gestione idrica. “Eppure, le avevamo manifestato pieno sostegno e fuori da qualsiasi logica di appartenenza politica”, ha detto Bivona.