“Makari? Esiste, ed è Racalmuto”. Gaetano Savatteri rivela i retroscena dietro la sua opera
“Alcune vicende che ho raccontate sono avvenute nei luoghi in cui sono nato. Diciamo che Makari è dentro Racalmuto e forse dentro Racalmuto c’è Makari”.
A dirlo è stato il giornalista e scrittore Gaetano Savatteri, tra i docenti del Master di Scrittura della Strada degli scrittori che si concluderà oggi allo Spazio Temenos di Agrigento e che è dedicato quest’anno alle “Parole del Cinema”.
Prima di lui aveva svolto la propria lezione con i corsisti l’attrice Ester Pantano, Suleima nei film tratti dai romanzi di Savatteri. “Makari, dove ho ambientato tante mie storie esiste – aggiunge -. Alcune vicende che ho raccontate sono avvenute nei luoghi in cui sono nato. Diciamo che Makari è dentro Racalmuto e forse dentro Racalmuto c’è Makari”.
Savatteri ribadisce poi che la coincidenza tra i luoghi fisici e quelli letterali è geografica ma anche sentimentale.
“Makari è un piccolo borgo vicino San Vito Lo Capo – aggiunge Savatteri – ma è un posto che si allarga a molte cose siciliane e molte esperienze mie, del mio vissuto, dei posti in cui ho vissuto, ho studiato e mi sono formato in provincia di Agrigento”.
In un interessante scambio con la scrittrice Costanza Di Quattro, finalista al premio “Racalmare” è stata approfondita la questione dei luoghi televisivi delle opere di Andrea Camilleri, di cui ricorre oggi il 99esimo anniversario dalla nascita.
“Mi risulta personalmente che Andrea Camilleri voleva che la serie si girasse a Porto Empedocle – spiega Di Quattro – e di questo ho parlato con il regista Roberto Sironi il qualche mi parlò delle difficoltà legate alla presenza dell’abusivismo edilizio che avrebbe comportato un aumento enorme dei costi in fase di realizzazione del girato. Così si decise che era meglio un luogo ‘vergine’”.
A rafforzare il concetto è intervenuto lo stesso Savatteri: “Se la serie non si è girata a Porto Empedocle non è certamente colpa di Camilleri, ma piuttosto di chi ha ridotto così quella città”.