Mafia saccense e voto di scambio politico-mafioso: la Dda notifica la conclusione delle indagini
L’operazione antimafia risale allo scorso 11 luglio con l’emissione di sette misure cautelari e con altre ventidue persone indagate
SCIACCA- Sono state notificate, dalla Direzione Distrettuale Antimafia, gli avvisi di conclusione delle indagini a nove indagati, su cui su tre di loro pende l’ipotesi di associazione mafiosa. L’attività investigativa è stata condotta dal Gico di Palermo e dalla Compagnia di Sciacca della Guardia di Finanza. Gli indagati per associazione mafiosa sono Domenico Friscia, di 61, Giuseppe Marciante, di 37, e Michele Russo, di 45 anni, tutti saccensi. All’ex alto dirigente della Regione, Maurizio Costa, 64 anni, si contesta l’ipotesi di corruzione e falso. Avrebbe favorito l’imprenditore saccense Marciante nell’ottenimento di lavori in cambio di opere edili in un’abitazione della sua famiglia. Concluse le indagini anche per Vittorio Di Natale, 49 anni, ex consigliere comunale di Sciacca e candidato alle amministrative di Sciacca del 2022 e per Rosario Catanzaro, 65 anni, di Sciacca. Su ambedue, le indagini riguardano lo scambio elettorale politico-mafioso. Sarebbe stata accettata la promessa di Domenico Friscia di procurare voti a Di Natale per l’elezione al Consiglio comunale, con l’intermediazione di Catanzaro. Di Natale, si ricorda, non venne eletto.
A Domenico Friscia viene contestato di aver diretto e organizzato la famiglia mafiosa di Sciacca, gestendo le relative attività e affari illeciti. Secondo le indagini, “il dato complessivo che emerge è la persistente capacità d’infiltrazione e di condizionamento del tessuto socio-economico del territorio da parte dell’associazione mafiosa che ha trovato espressione, da un lato con il controllo pressoché totale nel settore degli appalti e i costanti tentativi di inserimento con i sub-appalti e le forniture, dall’altro con il condizionamento del voto in occasione delle consultazioni elettorali”.
Indagati per favoreggiamento sono Giuseppe Frangiamone, di 36 anni, di Agrigento, Michele Galluzzo, di 52 anni, di Sciacca, e Antonina Friscia, di 79 anni, di Sciacca. I tre, secondo la Dda, avrebbero aiutato un indagato poi deceduto ad eludere le investigazioni.
Gli indagati potranno presentare memorie o chiedere di essere interrogati. Poi la procura di Palermo deciderà sulla richiesta di rinvio a giudizio.