Mafia “Opuntia”, Dda impugna le sentenze: udienza d’appello per imputati di Menfi e Sciacca

MENFI.  Al via, davanti la terza sezione della Corte di appello di Palermo, il processo “Opuntia” che, in primo grado, si è concluso con l’assoluzione degli imputati per non avere commesso il fatto dall’accusa di associazione mafiosa. Il processo si era celebrato con il rito abbreviato e dopo, la Dda di Palermo ha impugnato la sentenza.

I quattro assolti sono il medico di Menfi Pellegrino Scirica, di 63 anni, difeso dagli avvocati Flavio Moccia, Nicola Madia e Angelo Polo; i fratelli Giuseppe e Cosimo Alesi, di 48 e 53 anni, anche loro menfitani, assistiti dagli avvocati Luigi e Sandro La Placa; Domenico Friscia, di 55 anni, di Sciacca, assistito dagli avvocati Teo Caldarone e Francesco Graffeo.

Per le difese l’appello è stato presentato oltre i termini previsti, mentre per il procuratore generale i termini sono stati rispettati. L’udienza è stata rinviata al 27 gennaio 2021.

Per il menfitano Vito Riggio , di 46 anni, nel processo di primo grado il reato di associazione mafiosa è stato riqualificato dal giudice del tribunale di Palermo Ermelinda Marfiain favoreggiamento ed è stato condannato a 2 anni e 6 mesi. Per quest’ultimo è stata la difesa, con l’avvocato Calogero Lanzarone, ad impugnare la sentenza chiedendo l’assoluzione piena. Ha impugnato la sentenza anche la difesa del collaboratore di giustizia Vito Bucceri, di 46 anni, di Menfi, condanna a in primo grado a 2 anni e 8 mesi con i benefici della collaborazione e in continuazione.