Mafia e favoreggiamento a Burgio, Lucca Sicula e Villafranca Sicula: chiesti nove rinvio a giudizio

Il pm della Dda Alessia Sinatra

L’indagine condotta dalla Dda di Palermo ha acceso i riflettori sul controllo diretto e indiretto della gestione e controllo di attività economiche, appalti e servizi pubblici, intervenendo sulle amministrazioni locali

La Dda di Palermo ha avanzato le richieste di rinvio a giudizio per mafia, frutto delle indagini che ha interessato i comuni di Burgio, Lucca Sicula e Villafranca Sicula. Indagine che varca i confini interessando anche Mazzarino, nel Nisseno, e in Calabria, a Marina di Gioiosa Jonica. Gli indagati sono Salvatore Imbornone, di 64 anni, di Lucca Sicula, considerato per gli inquirenti il reggente del mandamento mafioso di Lucca Sicula e Ribera; Giovanni Derelitto, di 74 anni, di Burgio; Nicolò Riggio, di 58, e Alberto Provenzano, di 59, ambedue di Burgio, e Antonio Perricone, di 53, di Lucca Sicula; Francesco Caramazza, 51 anni, di Favara, e Giuseppe Maurello, 54, di Lucca Sicula. Gabriele Mirabella, 38 anni, di
Lucca Sicula, consigliere comunale, e Giacomo Bacino, di 60, di Burgio, ai quali viene contestato il
favoreggiamento. I pm della Dda di Palermo sono Alessia Sinatra, Claudio Camilleri e Giorgia Righi. L’udienza preliminare si celebra il 28 novembre dinanzi al Gup del Tribunale di Palermo, Ivana Vassallo.

Le investigazioni evidenziano la “la piena operatività dell’associazione, documentando numerose riunioni finalizzate ad acquisire in modo diretto e indiretto la gestione e il controllo di attività economiche, appalti e servizi pubblici, per realizzare profitti e vantaggi ingiusti, intervenendo sulle amministrazioni locali”. Per quanto riguarda Gabriele Mirabella, la VI sezione della Corte di Cassazione ha annullato, lo scorso settembre, la misura cautelare dell’obbligo di dimora a Lucca Sicula sottopostagli. La misura cautelare derivava dal fatto di essere ritenuto gravemente indiziato del reato di favoreggiamento del suocero, Salvatore Imbornone, ritenuto il capo della famiglia mafiosa di Lucca Sicula e nuovamente arrestato nella
medesima operazione del febbraio scorso. A Mirabella si contestava di avere favorito contatti tra il
suocero ed altri soggetti accusati di partecipazione all’associazione mafiosa.