MAFIA: DIA SEQUESTRA BENI PER 1,2 MLN DI EURO A GIUSEPPE CAPIZZI (1966)
Figlio di Simone, condannato all’ergastolo per l’omicidio del maresciallo Guazzelli, attualmente è in carcere per scontare una condanna definitiva per mafia
Beni per un valore di 1,2 milioni di euro sono stati confiscati dalla Direzione investigativa antimafia di Agrigento all’imprenditore Giuseppe Capizzi, 46 anni, di Ribera, attualmente in carcere e condannato per mafia con sentenza definitiva.
Appartenente alla famiglia mafiosa di Ribera, Giuseppe Capizzi è figlio di Simone, finito all’ergastolo per l’omicidio del maresciallo dei carabinieri Giuliano Guazzelli, ucciso ad Agrigento nel ’92. I beni confiscati, tutti ubicati a Ribera, sono un’impresa agricola, vigneti, agrumeti, un fabbricato e una boutique di abiti da cerimonia.
Il Gup del tribunale di Palermo, Marina Pitruzzella, inflisse 8 anni di reclusione a Giuseppe Capizzi (cl 1966) e 5 anni e 6 mesi a Carmelo Capizzi, ambedue riberesi. Il pubblico ministero, Rita Fulantelli, aveva chiesto 10 anni. Le pene inflitte contengono la diminuente prevista con il rito abbreviato.
I fatti si riferiscono al 2003. Secondo la procura antimafia, i due riberesi avrebbero estorto 75 mila euro all’imprenditore Giuseppe Grigoli, di Castelvetrano e ritenuto di essere socio di fatto del superlatitante Matteo Messina Denaro. La somma sarebbe stata estorta per l’apertura del supermercato Despar nel centro agricolo. Il processo dal quale è scaturita la condanna dei fratelli Capizzi è una diramazione del Welcome Back, in cui Giuseppe Capizzi è stato condannato per mafia, in appello, a 8 anni di reclusione, e Carmelo Capizzi assolto. L’inchiesta “Welcome Back, prese spunto dal ritorno in Italia, da qui il nome dell’operazione , di Gennaro Sortino dopo sedici anni di latitanza negli Usa, grazie a un provvedimento di estinzione della pena.