MAFIA CORLEONESE, ARMI A CALTABELLOTTA E BURGIO
I carabinieri hanno rinvenuto nella campagna dello zio dei Pellitteri, Pino, Grisafi Pellegrino, 56 anni di Caltabellotta, tre fucili, tre doppiette e cartucce
In parallelo all’operazione antimafia effettuata a Corleone, i carabinieri hanno effettuato perquisizioni equestrando una pistola e quattro fucili e munizioni. Nell’ovile di Salvatore e Roberto Pellitterri, finiti ieri in carcere nel corso dell’operazione Grande Passo 3 sono stati trovati una pistola Beretta calibro 7.65 e un fucile semiautomatico Franchi calibro 12.
I carabinieri hanno, poi trovato nella campagna dello zio dei Pellitteri, Pino, Grisafi Pellegrino, 56 anni di Caltabellotta, incensurato, nascosti in un pozzetto frigo in disuso tre fucili, uno a canne mozze marca Franchi calibro 12 con matricola abrasa, una doppietta sovrapposta marca Lames calibro 12 con matricola parzialmente abrasa e un’altra doppietta calibro 12 prima di matricola, e cartucce.
Sono riscontri che avvalorano ulteriormente la concretezza delle minacce captate e della pericolosità sociale degli arrestati, che avevano in mente di costituirsi in un mandamento diverso da quello di Corleone, avvicinandosi ad esponenti agrigentini di Cosa Nostra, e che programmavano omicidi, anche su commissione per somme di denaro esigue.
In particolare le indagini si sono concentrate su alcune intercettazioni che riguardavano il luogo dove nascondere le armi e sull’opportunità di spostarle sfruttando l’oscurità della notte per evitare eventuali controlli, ma anche sulla necessità di provarle ed effettuare la manutenzione per mantenerle efficienti. In particolare, gli indagati facevano riferimento ad alcune pistole e ad una persona, tale zio Pino, che teneva nascosta un’arma all’interno della propria autovettura.
Dunque, trova conferma come viene scritto nel provvedimento di fermo, l’ipotesi ora certezza del possesso di armi ad opera del gruppo mafioso che si avvale per la custodia e manutenzione di persone di Burgio e Caltabellotta.