MAFIA, CHIESTI 20 ANNI DI CARCERE PER LEO SUTERA

Venti anni di carcere per Leo Sutera, di Sambuca di Sicilia,  presunto capomafia di Sambuca di Sicilia e uomo di fiducia del latitante Matteo Messina Denaro. E’ questa la richiesta avanzata dalla pubblica accusa Alessia Sinatra nel corso del processo (che si svolge con rito abbreviato) in cui il 69enne boss è imputato per mafia assieme a tre persone accusate di favoreggiamento: Giuseppe Tabone, imprenditore di 53 anni; Maria Salvato, fioraia di 45 anni; Vito Vaccaro, di 57 anni.

La pubblica accusa ha contestato a Sutera la recidiva mentre per gli altri tre è stata chiesta la condanna a 3 anni e 6 mesi l’uno. Il boss sambucese è considerato ai vertici della mafia agrigentina. Sutera è legato a Messina Denaro da un’antica amicizia e con lui ha intrattenuto, fino a pochi anni fa, contatti attraverso il sistema dei pizzini.

Più più volte documentati i rapporti con i massimi esponenti mafiosi delle di Palermo e Trapani. In particolare, Sutera è legato a Messina Denaro da un’antica amicizia e con lui ha intrattenuto, fino a pochi anni fa, contatti attraverso il sistema dei pizzini. Sutera è rinchiuso nel carcere di Secondigliano (Napoli) dallo scorso 29 ottobre. Investigatori dello Sco e della Squadra mobile di Palermo e Agrigento lo hanno arrestato perchè, secondo l’accusa, avrebbe voluto fuggire nel timore di un aumento di pena.