Mafia, chiesta sorveglianza speciale per il saccense Antonello Nicosia
La Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo ha chiesto per Antonello Nicosia, 53 anni di Sciacca, la misura di prevenzione per 4 anni. La richiesta passa al vaglio dei giudici. Nicosia deve scontare la pena a 13 anni di carcere. Coinvolto nell’operazione antimafia “Passepartout
SCIACCA- Nell’operazione antimafia “Passepatout” rimasero coinvolti i saccensi Antonello Nicosia ed Accursio Dimino, quest’ultimo ritenuto capo della famiglia mafiosa di Sciacca. Ambedue sono stati condannati per associazione mafiosa. Antonello Nicosia, pedagogista ed esponente dei Radicali Italiani, era noto per le sue battaglie in favore dei diritti dei detenuti. Secondo la magistratura inquirente, Nicosia avrebbe progettato insieme a Dimino, danneggiamenti, estorsioni e omicidi. Aveva il ruolo di collaboratore parlamentare di Giusy Occhionero, ex deputata di Leu, poi passata a Italia Viva. Per la pubblica accusa, Nicosia incontrava boss detenuti, dava loro consigli, si accertava che non si pentissero e riferiva all’esterno i loro messaggi. Per la Dda ha il profilo della “pericolosità sociale” e deve essere sottoposto alla sorveglianza speciale. Misura che, se accolta dai giudici, scatterà dopo aver scontato la pena carceraria. I suoi legali Paolo Ingrao e Annalisa Alongi hanno replicato sostenendo che “manca l’attualità della condotta, trattandosi di fatti datati nel tempo”. La decisione dei giudici arriverà nelle prossime settimane.