MAFIA, AL PROCESSO MAROTTA L’EX BOSS FALSONE DICE: “NON LO CONOSCO, I DOCUMENTI LI HO COMPRATI IN INTERNET A 50 EURO”

L’ex latitante, arrestato a Marsiglia il 25 giugno 2010, ha testimoniato in videoconferenza dal carcere

“I documenti identitari li ho comprati in internet”. Così l’ex boss della mafia agrigentina, il quarantaduenne Giuseppe Falsone di Campobello di Licata, ha risposto alla domanda del presidente del collegio giudicante del Tribunale di Sciacca, Andrea Genna (e a latere dai giudici Silvia Capitano e Luisa Intini). E quanto ha pagato? “50 euro”, ha poi risposto in videoconferenza dal carcere.

L’udienza celebrata ieri è quella in cui è imputato il riberese Carmelo Marotta, accusato di favoreggiamento alla latitanza di Falsone, arrestato il 25 giugno del 2010 a Marsiglia, dopo una latitanza ultradecennale.

Le domande poste dal pm della Dda di palermo, Giuseppe Fici, e poi dal collegio di difesa, miravano a far luce sulle persone che avevano fornito al Falsone documenti identitari che lo stesso, modificandoli, ha utilizzato per la sua latitanza.

Falsone su Marotta ha detto “di non conoscerlo e di non avere mai avuto a che fare con la Edilmar”, società del Marotta. A quest’ultimo, dopo l’arresto del latitante, sono stati sequestrati alcune pen drive, il cui contenuto è ritenuto “inequivocabile” dagli investigatori.

In particolare, i documenti trovati nella abitazione marsigliese di Falsone sono di Mario Pio Schittone, insieme ad una busta paga dello stesso. Schittone è un operaio della società di Marotta, Edilmar. Falsone ha spiegato che aveva “comprato le copie dei documenti in internet al prezzo di 50 euro”. Da chi? Ha incalzato il collegio giudicante. “Non lo so, non conosco le persone che mi hanno venduto i documenti. In internet si usa il nicKname (pseudonimo che viene usato nel mondo della navigazione internet)”.

Al Falsone è stato chiesto anche chi fosse Maria Grazia Barbera. “Non la conosco, mi ha fornito dei documenti in internet, ma non la conosco. Ci siamo scambiate solo delle cortesie. Lei mi ha venduto dei documenti a 50 euro”. Falsone ha risposto alle domande con molti “non ricordo”. Ha poi detto al pm Fici “di essere una persona onesta e di non appartenere alla mafia”, sottolineando anche: “Voi avete creato il personaggio Falsone mafioso, ma io non conosco la mafia, sono una persona onesta”.

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