MAFIA AGRIGENTINA PROGETTAVA ASSALTO A TIR
Dalla documentazione dell’inchiesta antimafia “Nuova Cupola” che ha portato all’arresto di 54 presunti esponenti di Cosa Nostra emergono inmportanti dettagli. La famiglia mafiosa di Agrigento progettava una serie di assalti a tir carichi di carne e derrate alimentari. Un progetto criminale interrotto prima di essere attuato dal blitz condotto dagli investigatori del Commissariato di Porto Empedocle e della Squadra Mobile di Agrigento, con il coordinamento della Dda di Palermo.
Tutto era già pronto per mettere le mani su altri facili guadagni illeciti: il gruppo di picciotti che si sarebbe occupato delle rapine, quattro quelle che erano già state programmate nell’immediato, l’intermediario che si sarebbe occupato della custodia della merce, mettendo a disposizione dei capannoni con tanto di celle frigorifere, e il ricettatore, che avrebbe dovuto piazzare i prodotti in grossi esercizi commerciali compiacenti.
In una decina di intercettazioni ambientali e telefoniche esponenti di Cosa Nostra pianificavano rapine e/o furti ai danni di camion carichi di carne e derrate alimentari. Registrati vari contatti telefonici e di persona tra un imprenditore di Agrigento, sfiorato dall’inchiesta antimafia, proprietario di una ditta che si occupa di trasporti, con il palmese Francesco Ribisi e il sabettese Giovanni Tarallo, e successivamente anche con il gruppo che si sarebbe occupato materialmente dell’assalti ai tir carichi di merce provenienti da ogni parte della penisola e diretti nelle sedi di grandi catene della distribuzione alimentare e delle carni in tutto l’agrigentino.