Mafia, a Palermo confisca di beni per 26mln a imprenditore del commercio di auto di lusso
PALERMO- Il Tribunale di Palermo – Sezione Misure di Prevenzione, su richiesta della locale Procura della Repubblica – Dda, ha emesso un decreto di confisca del patrimonio di Rosario Castello, di 72 anni, divenuto definitivo con sentenza della Corte di Cassazione, per un valore complessivo di oltre 26 milioni di euro, eseguito dai finanzieri del Comando Provinciale di Palermo.
Rosario Castello è un noto imprenditore attivo nel settore del commercio di autovetture di lusso, già condannato con sentenza passata in giudicato per concorso esterno in associazione di stampo mafioso, perché ritenuto soggetto “a disposizione” di Cosa nostra.
In particolare, in qualità di imprenditore nel settore del commercio autovetture, ha fornito un fattivo contributo al mantenimento ed al consolidamento dell’organizzazione criminale, procacciando sistematicamente autovetture “pulite” destinate all’utilizzo da parte di alcuni latitanti, tra i quali gli esponenti del mandamento mafioso di Brancaccio Lorenzo Tinnirello e Cristofaro Cannella; mettendo a disposizione luoghi sicuri dove poter organizzare “riunioni riservate” tra uomini d’onore; svolgendo la funzione di “prestanome” per le famiglie mafiose di Corso dei Mille e di Brancaccio, per conto delle quali ha investito denaro proveniente dall’uomo d’onore Antonino Spadaro.
La confisca dei seguenti beni compendio aziendale di 3 società e relativo capitale sociale; 4 fabbricati commerciali; 2 ville di pregio; 15 rapporti bancari e finanziari. Confisca per un valore complessivo stimato in oltre 26 milioni di euro.