SCIACCA. L’uscita “pubblica” dell’assessore al Turismo puntando il dito sul personale comunale in smart working, seminando dubbi e insinuazioni gravi, pone un altro interrogativo: “chi  verifica il lavoro degli assessori? Tutti stanno raggiungendo gli obiettivi assegnati dal sindaco, o qualcuno rema meno degli altri? Quante ore al giorno passano tra le mura del Comune?

La via più semplice, spesso, per celare i propri ritardi, l’incapacità a realizzare gli obiettivi, è quella di spargere invettive sui dirigenti e sul personale che, magari, non hanno ritmi europei. La colpa, in bona sostanza, è sempre degli altri. Come, del resto, la scusa è frequente nella “mancanza di soldi”. Giustificazioni che servono a nascondere, magari, i propri insuccessi, i fallimenti rispetto alle annunciazioni di metodi mirabolanti.

Viene da dire che se i soldi non ci sono, l’assessore deve essere bravo a reperirli con le opportunità regionali, statali, europee. Insomma, occorrono progetti credibili che siano attrattori di finanziamenti.

E allora chi grida come uomo solo nel deserto anziché provocare tempeste  di sabbia mostri il proprio lavoro, i propri progetti. Altrimenti, ritorni da dove è venuto, togliendo il disturbo.

Filippo Cardinale