MA CARACAPPA DEVE ARRIVARE DA BILBAO? DOPO 5 GIORNI NIENTE DETERMINA
A volte capita di vedere una partita in Tv. La squadra va male e l’allenatore fa scaldare a bordo campo il calciatore che dovrebbe dare un apporto risolutivo alla partita. Il calciatore comincia la fase di riscaldamento. Si muove, piccoli scatti, saltelli, e via dicendo per consentire ai muscoli di trovarsi caldi e pronti per l’ingresso in campo. Capita anche di veder scorrere i minuti preziosi, ma il giocatore continua la fase di riscaldamento. Passano decine di minuti, ma lui continua a riscaldarsi.
A volte pare che l’allenatore si sia dimenticato del prezioso apporto. A volte capita, anche, che il giocatore passi il resto della partita a riscaldarsi. Fino ai tre fischi finali. Da sabato scorso ad oggi sono trascorsi 5 giorni. Sabato grande festa al pub, grandi emozioni, fughe in avanti tramite dichiarazioni. “Esigo” è il verbo che il presentato aspirante assessore ha usato riferendosi alla delega alla Cultura. Poi ha tirato dal cilindro il “Metodo Bilbao”, sul quale, pur sapendo, preferiamo affrontare l’argomento in un apposito dibattito-convegno. Intanto, olè!
E mentre il calciatore continua la sua fase di riscaldamento, il giocatore uscente non esce (scusate il bisticcio delle parole) e, poverino, è costretto a faticare ancora contro la sua volontà. Lunedì ha partecipato ad una Giunta e ha condiviso un comunicato stampa con il sindaco.
Perchè tanto ritardo nell’emissione della determina da parte del sindaco? Il buon Caracappa deve tornare da Bilbao, oppure ci sono diversi nodi da sciogliere, politici e non? Nulla è dato sapere, anche se le ipotesi abbondano.
Forse, non scendendo proprio nella cultura, nella sala dei bottoni stanno adottando il metodo Goggi. E’ semplice: Che fretta c’era Maledetta primavera? Che fretta c’era
Se fa male solo a me? Che resta dentro di me? E’ il ritornello della canzone di Loretta Goggi, “Maledetta primavera”. Nel testo ci si pente per aver avuto fretta. Chissà.
Filippo Cardinale