Luoghi di lavoro insicuri e contratti non adeguati. Lavoratori Aica minacciano sciopero
I lavoratori dell’Azienda Idrica Comuni Agrigentini non escludono di ricorrere alla proclamazione di uno sciopero per denunciare i mancati adeguamenti contrattuali e la carente sicurezza nei luoghi di lavoro.
La situazione di criticità è emersa nel corso di un’assemblea sindacale organizzata da Cgil, Cisl e Uil. Da giorni il personale è in stato di agitazione, adesso attende il 12 dicembre, giorno in cui le sigle sindacali sono state convocate dall’azienda. Poi si deciderà sullo sciopero, anche se i tempi per le procedure previste dalle normative e le imminenti festività natalizie obbligheranno un rinvio al nuovo anno.
I temi sul tavolo della vertenza per una volta non solo i ritardi nel pagamento degli stipendi, ma soprattutto la sicurezza nei luoghi di lavoro, oltre alle incertezze sul futuro relative alla situazione finanziaria della società consortile. Durissima la posizione dei sindacati: “Aica quando è stata costituita ed ha cominciato la sua attività – ci dice Emmanuele Piranio della Cisl – in quanto azienda pubblica doveva essere simbolo di legalità e trasparenza. Abbiamo avuto tutti pazienza e atteso che le evidenti criticità iniziali venissero superate. Invece, siamo di fronte ad una fase di infinito start up, con tanta superficialità nella gestione”.
Il sindacalista accende l’attenzione sulla situazione contrattuale: “In due anni di gestione quasi il 90 per cento dei lavoratori sotto inquadrati e svolgono mansioni superiori al livello indicato nel contratto. Una situazione incredibile che abbiamo più volte evidenziato senza avere risposte, se non atteggiamenti di sufficienza che non possono far parte del management di un’azienda pubblica”. I sindacati osservano poi la questione forse più delicata che riguarda l’attività lavorativa quotidiana.
“Tutti gli impianti, i sollevamenti, i depuratori e la rete idrica in genere -dice ancora Piranio – non osservano normative in materia di sicurezza. Ci sono operai che lavorano in solitario in ambienti poco salubri mettendo a serio rischio la loro salute. Abbiamo fatto tante segnalazioni, ci sono tanti verbali di riunioni dove questa situazione viene denunciata – prosegue – ma non c’è stato nessun riscontro, nemmeno da parte dell’Ispettorato del lavoro. Ora siamo ad un punto di non ritorno e vista la situazione finanziaria di Aica ci presenta un futuro sempre più incerto, ben diverso da come era stato prospettato nel momento in cui il servizio idrico integrato è stato affidato ad una società pubblica”.
Giuseppe Recca