L’OPPOSIZIONE CON LO “STRAPUNTINO”
La politica è bella perché presenta anche varianti divertenti. L’attuale consiliatura offre alcuni spunti che aiutano a sorridere. Vi è un’inversione di numeri in aula consiliare che si è rinforzata e che crea non solo difficoltà politiche, ma anche imbarazzi frutto di scelte di consiglieri comunali. Dapprima la maggioranza aveva 19 consiglieri, dunque l’opposizione 11. Lo stacco era forte, rassicurante per l’Amministrazione comunale che poteva dormire sogni tranquilli. Ma col passare dei mesi, il quadro numerico e politico è mutato. La maggioranza iniziale è scesa a 13, l’opposizione è salita a 17, diventando essa stessa maggioranza.
Fino qui nulla di grave. In politica capita. Ma andiamo oltre la politica stessa. Come si sa, in città viviamo diverse emergenze. A queste, adesso, si aggiunge l’emergenza “strapuntino”. Un compito che il presidente del Consiglio comunale, Calogero Filippo Bono, deve affrontare pacatamente, serenamente. Con il lancio della sfida di Ambrogio, Monteleone e Turturici, al sindaco Di Paola e alla maggioranza (iniziale), è ovvio che aumenta la tensione tra i banchi della maggioranza stessa. In essi, infatti, siedono i tre sfidanti che sono, dunque, a stretto gomito con i colleghi che sostengono Di Paola. Già la tensione era alta per vie dei continui distinguo dei tre, ma adesso che il guanto è stato lanciato, la tensione è altissima,si rischia la rissa.
Regola vuole che Ambrogio, Monteleone e Turturici, lascino i banchi del centrodestra per sistemarsi di fronte, in quelli che ospitano l’opposizione. Ma siccome, quest’ultima è diventata maggioranza e quindi numerosa, il destino beffardo vuole che non ci siano più poltrone libere. Tra l’altro, l’opposizione ha già in “trasferta” due consiglieri che siedono in presidenza, proprio per mancanza di poltrone. Si prospetta una questione di “ordine pubblico” per il presidente Calogero Filippo Bono.
In questi giorni sarà impegnato a partorire un’idea, senza bisogno di convocare il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza. Potrebbe mettere degli strapuntini nella parte dell’opposizione, oppure, magari attraverso un mini bando come quello ideato e mai partorito alle terme, far preparare dei seggi a castello, come le camerette dei bimbi.
Oppure, optare per la tecnologia. Potrebbe dotare i consiglieri “mancanti di poltrone” di un sistema di videocomunicazione con i cinque consiglieri, con apparati istallati nello loro abitazioni. Oppure, in considerazione che in centro storico sono installate cinque videocamere di sorveglianza, il presidente Bono potrebbe dotare i cinque consiglieri di una comoda poltroncina tipo spiaggia da posizionare sotto le videocamere.